La giornata della terra: come salvare il nostro futuro

La Giornata della Terra, è il nome usato per indicare il giorno in cui si celebra l’ambiente e la salvaguardia del pianeta Terra. Le nazioni Unite celebrano questa festa ogni anno, un mese e due giorni dopo l’equinozio di primavera, il 22 aprile.

Come tutto ciò che fa spettacolo, notizia e rientra nel celebrativo, come tutte le giornate dedicate a qualcosa o  qualche  “ricordo” particolare , hanno una vita breve: 24 ore! Molti discorsi significativi, tanti buoni propositi e progetti interessanti ; ma poi il giorno dopo nessuno è disposto a cambiare le proprie abitudini , a rinunciare a qualcosa per salvare l’ambiente. Insomma le comodità , il mito del progresso consumistico prevalgono sui buoni sentimenti e sulle logiche conclusioni di chi ci ricorda che stiamo desertificando e sterilizzando il nostro pianeta.

La società consumistica del Ventesimo e Ventunesimo secolo, hanno ereditato dall’Ottocento le meraviglie della rivoluzione industriale e con essa il modello standard della città inquinata dalle ciminiere delle fabbriche; lo smog silenziosamente spegne la vita di tutti noi e si riprende ciò che per strade perverse abbiamo sognato da secoli: una longevità centenaria in buona salute.

Il criterio di sviluppo che sottende questa nostra civiltà dell’inquinamento è essenzialmente perversa perché per offrirci una moltitudine di “beni artificiali”, per lo più inutili o dannosi, ci priva del bene essenziale : la salute del nostro ambiente, l’aria e l’acqua incontaminate e la terra pulita e priva di scorie e sostanze tossiche ( esempio emblematico “la terra dei fuochi” )! 

L’alternativa è uno sviluppo compatibile con l’ambiente o per dirla con il linguaggio di tanti ambientalisti, è la decrescita dal punto di vista della quantità dei beni materiali che sfruttiamo a danno dell’ambiente, per puntare ad una crescita qualitativa della nostra vita in sintonia con il nostro pianeta .

Per passare dalle belle dichiarazione ai fatti, bisogna  iniziare a consumare meno petrolio e fonti energetiche inquinanti e puntare massicciamente sulle fonti rinnovabili come l’eolico e il solare, da produrre su ogni edificio pubblico e privato, per poi passare ai motori elettrici e intensificare mezzi di trasporto su ferro e sull’acqua con propulsori almeno ibridi. Bisogna imparare a riciclare le tonnellate di rifiuti che produciamo ogni giorno in ogni centro abitato, per riutilizzare materie prime e creare fonti energetiche con i rifiuti, piuttosto che spendere milioni di euro solo per trasferirli in siti lontani . 

Una Terra più pulita  e meno inquinata e  vivibile anche per le future generazioni è possibile, ma richiede  scelte di vita e soprattutto politiche che possono solo partire dai singoli cittadini, dalle singole comunità per poterle, poi,  imporre alle grandi lobby finanziarie, perché quest’ultime che adorano solo il dio denaro, non si fermeranno neppure quando vedranno morire i loro cari, seppur hanno ancora di questi sentimenti!

 Per l’Attuazione della Neodemocrazia Sociale.                     Domenico Cammarano
 

Pubblicato da Mimmo Cammarano

Sono nato a Salerno il 20/05/1958. Sono sposato ed ho due figli. Sono docente di Storia e Filosofia.