La politica d’Israele e il dramma Palestinese.

Il problema palestinese ormai sta per compiere settant’anni e ad intervalli regolari ritorna alla ribalta mondiale, senza che vi sia una seria politica internazionale o meglio ancora dell’Onu , strumento di potere internazionale in mano al veto incrociato delle cinque superpotenze, che sappia e voglia realmente porre rimedio agli errori del passato che ricadono indegnamente sulle popolazioni civili.I PRIMI                   INSEDIAMENTI EBRAICI AGLI INIZI DEL ‘900 : I KIPPUTZ

E’ noto un po’ a tutti che il popolo ebraico , dopo le persecuzioni subite durante la seconda guerra mondiale per colpa delle nefandezze volute dal nazismo, ebbe la possibilità di ritornare in Palestina, terra che aveva dovuto abbandonare duemila anni prima a causa del potere  dell’Impero Romano. Nel 1945 le potenze europee e in primo luogo l’Inghilterra, che aveva un mandato in Palestina dopo il crollo dell’Impero Ottomano, iniziarono a limitare il flusso di Ebrei diretti in Palestina dove risiedevano circa 1250000 Arabi che in quegli anni furono costretti a far posto  a 560000 Ebrei.

L’Inghilterra, per non inimicarsi gli Stati  della “Lega Araba”, cercò di frenare questo flusso, ma alcune organizzazioni terroristiche ebraiche  come l’Irgum, moltiplicarono i loro attentati contro l’amministrazione  civile del mandato: l’episodio più grave fu l’attentato all’Hotel “King David” a Gerusalemme dove morirono circa cento persone per colpa dei terroristi ebraici dell’Irgum. A questo punto l’Inghilterra affidò la questione alle Nazioni Unite, da poco risorte, che deliberarono la nascita di tre entità nazionali: uno Stato Arabo, uno Stato Ebraico  e la città di Gerusalemme internazionalizzata sotto il controllo dell’Onu.

E’ ben noto a tutti che dal 14 maggio 1948 nacque lo Stato di Israele , ma di uno Stato palestinese, a distanza di 64 anni, neppure l’ombra! Riassumere le vicende terroristiche e belliche di questi anni tra Palestinesi e Israele richiederebbe un libro di storia. Sicuramente il popolo palestinese è vittima della prepotenza d’Israele , che tra l’altro dispone di un esercito super tecnologico tra i primi cinque a livello mondiale, che schiera regolarmente contro un popolo che non ha esercito, precisando che ai razzi di gruppi estremisti palestinesi risponde con raid aerei e bombardamenti su popolazioni civili, bambini e scuole e ospedali con gente inerme : i morti negli ultimi giorni si contano a centinaia tra i Palestinesi, mentre tra gli abitanti di Israele solo qualche decina, per lo più militari!

Tutto ciò è gravissimo proprio perché i discendenti dell’Olocausto si sono trasformati in persecutori di un popolo che da decenni ha visto sottrarre le proprie terre da colonizzatori estranei, che gradualmente da piccoli insediamenti ha sfrattato ed emarginato i padroni di casa con la complicità dell’Onu e di quei Paesi che hanno interessi economici e politici in quell’area geografica, in primo luogo dagli Usa. Ancora oggi la reazione dei Palestinesi è da ricercare nelle continue operazioni condotte dagli Israeliani che trasferiscono i loro coloni in quei territori che dovrebbero già essere amministrati da uno Stato Palestinese!

Anche noi reagiremmo allo stesso modo se venissero degli estranei a sottrarci le nostre terre e a comandare in casa nostra! I Palestinesi hanno diritto ad avere uno Stato libero e indipendente a prescindere dagli estremisti e terroristi, che in modo non dissimile da quei primi colonizzatori ebraici di settanta anni fa, facevano vittime nei territori della Palestina. Purtroppo la memoria storica è sempre troppo corta e generalmente la ragione si schiera  dalla parte dei più forti, anche con il sostegno dell’Onu, ma è compito di ogni uomo onesto intellettualmente riconoscere le verità storiche e morali e con esse i diritti di ogni essere umano e di ogni popolo a vivere liberamente e dignitosamente, senza privilegi per nessuno.

Per l’Attuazione della Neodemocrazia sociale                     Domenico  Cammarano

Pubblicato da Mimmo Cammarano

Sono nato a Salerno il 20/05/1958. Sono sposato ed ho due figli. Sono docente di Storia e Filosofia.