L’attualismo berlusconiano

Sempre riflettendo dopo le emozioni che creano gli avvenimenti, soprattutto con i sensazionalismi delle televisioni e dei giornali, penso che serenamente, dopo aver ascoltato tanti commenti, alcune considerazioni pacate vanno pur fatte. Il berlusconismo, cioè quella politica che s’è appropriata dei mass-media e ha trasformato la dialettica ideologica della politica in spettacolo e prodotto pubblicitario, nonostante i problemi giudiziari del suo leader, difficilmente si ridimensionerà in pochi mesi.Il berlusconismo è palesemente una variante tutta italiana del tradizionale neoliberalismo; proprio per questo il movimento di Berlusconi si chiama “Popolo delle libertà” , ovvero la libertà di pochi privilegiati, che manovrando le regole a proprio piacere, si assicurano la libertà di fare tutto quello che gli fa comodo.

Di nuovo stiamo assistendo alle sceneggiate di isterismo dei suoi cortigiani, che come nei paesi arabi, quando cade il leader, tutti  i lacchè si agitano, minacciano, osano anche imbastire qualche sillogismo di filosofia politica del tipo: un capopopolo eletto con una sottospecie di legge elettorale denominata appunto “porcellum”, deve essere al di sopra delle leggi, non può essere condannato, altrimenti quei giudici sono sicuramente di “marca comunista”, e quindi il giudizio è falso! Non entrano, e non potrebbero farlo, entrare nel merito delle accuse, ma ribadiscono solo che un eletto dal popolo, che ha posto tante belle croci su milioni di schede elettorali, deve essere immune da ogni giudizio: il lodo Alfano e tante altre leggi “ad personam”  confermerebbero questa tesi.

Ed ecco il punto della questione: il problema non è Berlusconi, né il berlusconismo e né quella pletore di cortigiani, che giustamente dal nulla essendo diventati parlamentari e ministri dimostrano uno stomachevole senso di riconoscimento al loro “dux”, ma la colpa unica, grossolana ma con delle attenuanti, è di quel popolo che l’ha eletto! E quali sono le attenuati generiche? Che ” tra lui e lei scegliere non saprei”: cioè visto quello che ci ritroviamo in Parlamento, tra seguaci di Monti, Grillo, Maroni e similari, e dei tanti sottogruppi aderenti al PD, effettivamente c’è poco da scegliere, ammesso che oggi si possa scegliere! Naturalmente chiedo scusa ad altri campioni della democrazia che non ho citato. 

Facendo poche debite eccezioni, posso solo dire che il denominatore comune che unisce gente dalla destra alla sinistra è il concetto, anzi l’assioma, che il cittadino deve avere il potere solo di mettere una croce su una scheda, come gli analfabeti, una volta ogni tanto, quando lo decidono i signori delle poche lobby che gestiscono il potere in Italia, e poi deve rimanere a suo posto e trastullarsi con le lotterie, il becero consumismo o quello che ci resta, lo sport e le mega-stronzate televisive comuni un po’ a tutte le emittenti pubbliche e private. Un popolo che si fa abbindolare da questi “specchietti per allodole”, che non sente la necessità fisiologica di partecipare , e non gridare , nelle sedi opportune le proprie idee e le proprie soluzioni, avrà sempre un Berlusconi  sotto una qualsiasi pseudo bandiera, pronto a “sacrificarsi” per il bene della patria e degli Italiani…. e così facendo, usando di volta in volta unguenti diversi, glielo ficca sempre a quel sevizio!

La vera democrazia che argina i vari Berlusconi , si prodiga ad educare la gente ai valori della partecipazione, del dialogo, del confronto, della responsabilità condivisa e soprattutto al controllo costante da parte dei cittadini nei confronti dei propri rappresentanti , creando i più adeguati strumenti. Tutto il resto, al di là degli schiamazzi, degli slogan delle bandiere che cambiano facilmente colori e simboli, appartiene tutto all’antidemocrazia, dove il signor Berlusconi non è l’unico imputato , né l’unico ad essere condannato.

Per la Neodemocrazia sociale e integrale.               Domenico  Cammarano

Pubblicato da Mimmo Cammarano

Sono nato a Salerno il 20/05/1958. Sono sposato ed ho due figli. Sono docente di Storia e Filosofia.

4 Risposte a “L’attualismo berlusconiano”

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