L’attuazione della Democrazia: le consultazioni

In un vero sistema democratico , ho sottolineato nei precedenti articoli, l’elemento decisivo per valutarne l’effettiva validità , è il ruolo dei cittadini e gli strumenti di controllo che il corpo elettorale detiene legalmente sulle istituzioni statali.  Per controllare  e valutare la corrispondenza tra mandato corrisposto dai cittadini  e le  strategie messe in atto per assolverlo da parte dei rappresentanti, le consultazioni sistematiche hanno un ruolo decisivo.

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In primo luogo, chi detiene il potere dovrebbe esprimere chiaramente le sue  priorità, le sue esigenze  , che non dovrebbero mai essere determinate da un  ristretto gruppo di “bellimbusti”  ; se mai chi si vuol candidare a rappresentare la volontà popolare , dovrebbe saper proporre le soluzioni più adeguate per raggiungere gli obiettivi manifestati dai cittadini.

Un esempio eclatante è dato proprio dalla politica degli ultimi governi ( Renzi, Gentiloni ) , ma allo stesso modo anche da  quelli precedenti !  Ricordiamo tutti che rispetto a problemi palpitanti , presenti sulla bocca di tutti, come la crisi economica, la disoccupazione, l’ordine pubblico e la sicurezza nelle città, i nostri amati “rappresentanti del nulla”, hanno deciso in via prioritaria  di   modificare la costituzione, di modificare lo statuto dei lavoratori, di modificare la scuola pubblica, di interessarsi delle unioni civili e della cittadinanza da attribuire agli stranieri e di altri pochi argomenti che interessano solo l’oligarchia politica italiana e minoranze risibili, rispetto a problemi di gran lunga più seri che angustiano la maggioranza degli Italiani.

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Invece in uno Stato veramente democratico, i partiti e i movimenti politici, le associazioni, i comitati civici, dovrebbero riunirsi sistematicamente per ascoltare le esigenze dei propri iscritti e simpatizzanti, dandogli la parola e non indottrinandoli con stupiderie pubblicitarie valide solo per cercare consensi elettorali a buon mercato. Nei partiti e nelle associazioni ci si dovrebbe incontrare frequentemente per discutere i problemi dei cittadini  e per risolverli nell’ambito degli ideali e principi presenti nello statuto di quelle organizzazioni. Invece? Avviene l’esatto contrario!

Ancor meglio, al di fuori di queste associazioni tradizionali, dovrebbero operare, su tutto il territorio nazionale, comitati civici, dove spontaneamente i cittadini, non catechizzati dalle varie segreterie politiche, potrebbero esprimere le proprie esigenze e imparare a cercare le logiche soluzioni , affidando , a coloro che presentano migliori soluzioni e capacità operative, la possibilità di rappresentare il  comitato di cittadini. Tutto ciò per recuperare all’impegno politico e alla partecipazione attiva, quel 50% degli aventi diritto al voto che , per la gioia di tutti i  nostri partiti politici , non vanno più a votare ,che così facendo  hanno ceduto  di fatto ogni potere alle solite tre o quattro segreterie politiche che comandano in Italia!

Le consultazioni dovrebbero svolgersi in una fase successiva o interlocutoria, anche attraverso i mezzi della rete web, attribuendo ad ogni elettore , forse anche ad alcune fasce di minorenni, una password , come le abbiamo tutti per le operazioni bancarie, per l’Inps, per l’Agenzia delle entrate e tanto altro ancora, con l’unica finalità riguardante il confronto delle idee e le proposte da imporre a coloro che si vogliono candidare in occasione delle “tornate elettorali”.

Il momento culminate delle consultazioni popolari dovrebbe avvenire attraverso lo strumento delle primarie, regolamentate dalla legge. Ma di questo ne parleremo la prossima volta.

Per l’Attuazione della Neo Democrazia Sociale                Domenico   Cammarano

Pubblicato da Mimmo Cammarano

Sono nato a Salerno il 20/05/1958. Sono sposato ed ho due figli. Sono docente di Storia e Filosofia.