PAGA SEMPRE PANTALONE di Giuseppe Torcivia ( La voce della Toscana)

“PAGA SEMPRE PANTALONE”
Dott. Giuseppe Torcivia
       “I soldi bisogna prenderli ai poveri: non ne hanno tanti, ma sono in molti”
                                                                                          ETTORE PETROLINI

Una piccola parte del Paese sta bene e si gode la vita; un’altra piccola parte vive se la cava senza grandi sacrifici. Poi c’è una gran parte che vive non tanto bene, che soffre, che stringe la cinghia, che rinuncia a tante cose.
Viviamo in una società dove ogni giorno sale lo sconforto, la protesta, la rabbia, dove cresce in maniera vistosa il menefreghismo collettivo e il prevalere degli interessi particolari.
Viviamo in una terra meravigliosa che viene calpestata continuamente.

Da anni per risolvere i cronici problemi di bilancio statale i nostri governanti si rivolgono sempre ai soliti,ai milioni di “pantalone” italiani, ai poveri perché, diceva Ettore PETROLINI, insuperabile interprete della beffarda anima romanesca: “non ne hanno tanti, ma sono in molti “.
Aumentano la paura, la sfiducia e il distacco verso la politica. La nostra Italia è diventata un Paese del disgusto politico e dei ” forconi “.

Aldo CAZZULLO nel suo libro “Basta Piangere” scrive: “… Era un’Italia molto più semplice e povera però il futuro non era un problema, ma un’opportunità “. Oggi il futuro in questa nostra Italia è un problema, una dolorosa realtà, una incognita che deprime e tormenta.
La qualità della vita è pericolosamente decaduta e la iniqua distribuzione del reddito aumenta sempre di più.
Sempre più persone non possono permettersi quelle cose che fino a pochi anni fa potevano avere e fare: andare in vacanza, riscaldare adeguatamente la propria abitazione, un pasto decente con carne o pesce.
E’ penoso e angosciante, una fitta al cuore vedere alla sera dopo le 21 o alla mattina vicino ai supermercati, ai mercatini rionali sempre più persone attendere quelli che portano fuori “gli scarti” di verdura, frutta ecc.
La gente è delusa, triste, disperata. Manca il lavoro, rimane poco da fare e più persone rimangono in casa inchiodate (direi costrette) davanti al televisore e non si alzano neanche ad aprire il frigo che sanno essere vuoto.

Ha pianamente ragione Don Antonio SCIORTINO quando scrive su “Famiglia Cristiana” che il nostro Paese : “…è rappresentato dalla classe politica, la peggiore dal 1948” e il Vescovo di Assisi Sergio GORETTI ( La Voce di Assisi 30.10.2011 ):  “La gente ha capito ed è nauseata dal losco intreccio tra immoralità, festini, equivoci e spregiudicati affari e si chiede se è proprio vero che quello che avviene tra le mura domestiche non ha effetti sociali……………………quando si è sporchi dentro le maschere sono destinate a crollare !”
L’Italia è fragile e malata e per salvarla c’è urgente bisogno di persone preparate, serie, oneste.

Cari lettori, care lettrici,
i mediocri politici e la casta vanno sempre alla ricerca di privilegi, di opportunità, di risorse che vengono negate o tolte sistematicamente e poi fatte pagare alle classi deboli, ai poveri. Cosi in forza di leggi e leggine hanno prodotto superstipendi, superpensioni, superparcelle, superrendite, società  pubbliche costosissime.

Questa politica non da risposte vere ma impone solo sacrifici, iniquità continue, inumane storture, non si abbassano le tasse, si tagliano le spese, si riducono i servizi ai cittadini o vengono aboliti del tutto, a momenti tassano anche i nostri sospiri.
Vorremmo che ci fossero uomini che amministrino, che reggano le sorti del nostro Paese, che sappiano comandare: “non per cupidigia di dominio, ma per dovere di fare del bene agli uomini; non per orgoglio di primeggiare, ma per amore di provvedere” ( S.Agostino ) .
Vorremmo che ci fossero amministratori pubblici pieni di fede nei valori della vita, negli ideali, nello spirito nei quali credano fermamente e che, malgrado i tempi, tenacemente continuino a considerare prioritari ed imprescindibili.
L’Italia ha bisogno di buoni politici che sappiano accendere la speranza, smuovere i cuori e far sognare; cercare in un Paese smarrito le vere ragioni dell’unità, dei valori inalienabili comuni.
Forse tutti ci illudiamo e speriamo in un cambiamento positivo che tarda ad arrivare.
Forse la triste realtà è quella del Cardinale Ersilio TONINI quando parlava dei politici: “…accettare la fatica forse più difficile è di fare politica con coscienza integra “.
L’anno da poco iniziato ci porterà buone nuove ?
L’Italia è il Paese di poeti, di filosofi, di navigatori, non di rivoluzionari.
Gli italiani sono di temperamento focoso, si appassionano in accese e interminabili discussioni ma in definitiva sono un popolo tranquillo di pacioni, di superpazienti, di bonaccioni, accettano e subiscono in  silenzio. Sono rispettosi, giustamente, delle leggi e dei poteri costituiti.
Molti anni fa Indro MONTANELLI scriveva: “Gli italiani sono sempre pronti a fare la rivoluzione, purchè i carabinieri siano d’accordo. Non è cambiato niente!”.
Continuate cosi, esercitate il potere che vi è stato affidato, godetevi la vita, signori governanti, i soldi per mandare avanti questo nostro Paese li troverete sempre prendendoli ai poveri, ai “pantalone” che non ne hanno tanti, ma sono milioni e in continua crescita.

Pubblicato da 14:31

Pubblicato da Mimmo Cammarano

Sono nato a Salerno il 20/05/1958. Sono sposato ed ho due figli. Sono docente di Storia e Filosofia.

2 Risposte a “PAGA SEMPRE PANTALONE di Giuseppe Torcivia ( La voce della Toscana)”

  1. Il dottor Giuseppe Torcivia ci offre ancora una volta un’amara costatazione dei mali della nostra società , dei costumi degli Italiani, pronti a brontolare e alle volte anche ad alzare la voce con il piglio da combattenti, ma sempre essenzialmente lenti a mostrare i denti. Si continua a subire, ma forse il fondo ancora non è stato toccato, se non da pochi, perchè diversamente ci sarebbero ben altre manifestazioni e ben altre scelte anche in campo politico. Noi di Neodemocrazia sociale, nell’apprezzare e condividere queste valutazioni del Dr. Torcivia, speriamo sempre che unendo le forze sane della nazione si possa anche intraprendere insieme un cammino di impegno civile e morale adeguato ad invertire la marcia della nostra società odierna.

  2. “Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non più donna di province, ma bordello!” Scriveva Dante nella Divina Commedia, Purgatorio canto VI. L’eternità che risiede in questi versi mi da i brividi, essi descrivono la situazione dell’attuale serva Italia.
    L’Italia va a rotoli e gli italiani stanno a guardare. Che ne è stato dei grandi condottieri romani, delle grandi personalità che osarono sfidare il mondo sacrificando la vita per la libertà? L’Italia è una Repubblica democratica e la sovranità appartiene al popolo, un popolo mortificato, un popolo che lotta per mettere a tavola un pezzo di pane. Prego i giovani, essendo io una di loro, affinché non scappino in cerca di nuovi orizzonti, ma lottino per trovare nella propria patria gli orizzonti perduti..

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