Riflessioni sulla liberazione delle cooperanti in Siria

Finalmente le cooperanti Marzullo e  Ramelli rapite in Siria dagli estremisti islamici, sono state liberate e stamattina alle quattro sono rientrate in Italia. Da diverse fonti, anche quelle jihadiste sembrerebbe che il governo italiano abbia dovuto pagare un riscatto di 12 milioni di dollari. Tutto ciò mi sembra verosimile, altrimenti le due ragazze difficilmente sarebbero tornate a casa vive. Subito si sono scatenate le solite critiche riportate dagli organi di stampa, che hanno sottolineato che questo riscatto andrà a finanziare le iniziative terroristiche islamiche. Giusto! Ma mica si poteva abbandonare queste ragazze, al loro tragico destino, nelle mani dei terroristi?

Il problema sta a  monte! Bisognerebbe impedire e ancor prima far capire a tanti “missionari improvvisati” e irresponsabile, che in certe situazioni di guerra, dove ogni rispetto per la dignità umana è sconosciuta, non si dovrebbe andare a giocare a fare  i convogliatori degli aiuti umanitari. Esistono da secoli organizzazioni internazionali e organismi nazionali, che con competenza e conoscenza dei luoghi e delle situazioni socio-ambientali, possono intervenire con  prudenza e professionalità. Per tanti ovvi motivi lo Stato non dovrebbe proprio dare il passaporto ad avventati che sfidando il buon senso e mettendo in pericolo la propria vita, mettono in difficoltà anche la politica estera e la sicurezza nazionale. E invece? Spesso ci si improvvisa cooperanti e  simultaneamente i turisti impegnati negli interventi umanitari e di pace, creando solo difficoltà al proprio Paese.

Sopratutto in questi ultimi anni, in certe regioni del mondo, andare a giocare  a fare i turisti impegnati nel sociale è da sprovveduti ; ma è anche deplorevole la politica del nostro Paese che lascia partire tanti sprovveduti, seppur con buone intenzioni,  e ancor peggio coloro che folgorati dalla “guerra santa” vanno a combattere a fianco dell’Isis contro l’Europa e poi rientrano con altrettanta facilità per compiere da noi attentati, come si sta verificando  proprio negli ultimi tempi.

Sull’onda dell’emozione e della paura generate dalla strage terroristica avvenuta in Francia, in molti Stati europei stanno chiedendo di rivedere il trattato di Schengen relativo alle politiche della libera circolazione degli extracomunitari, limitando l’ingresso dei clandestini e non solo.

Certamente l’Europa deve continuare a sostenere i principi di democrazia e di collaborazione verso gli altri popoli, ma senza perdere mai di vista la sicurezza delle sue istituzione e dei suoi cittadini; ma è pur vero che certi atteggiamenti irresponsabili che autofinanziano i terroristi, creano proselitismo tra i moderati islamici a causa dell’irresponsabilità di coloro che in Europa confondono il principio della  libertà con il diritto di offendere  e ridicolizzare le idee degli altri .Ma, ribadisco, ogni atteggiamento avventato, ogni offesa inutile rende più debole la nostra posizione europea nei confronti del fondamentalismo islamico, con la conseguenza che più dura sarà la guerra da combattere per annullare questa tremenda minaccia.

Per l’Attuazione della Neodemocrazia sociale              Domenico Cammarano

Pubblicato da Mimmo Cammarano

Sono nato a Salerno il 20/05/1958. Sono sposato ed ho due figli. Sono docente di Storia e Filosofia.