Siria tra omissioni, giustificazioni e falsità ( di Elena Babetto)

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Le prove di disgelo tra il presidente degli Stati Uniti d’America, nonché premio Nobel per la pace Obama e il presidente iraniano Rohani sono l’ennesimo schiaffo in faccia al popolo siriano e a tutte quelle persone che stanno cercando in tutti i modi di dare ogni tipo di sostegno umanitario possibile da più di un anno. Che l’America non avesse alcun interesse ad un intervento in Siria l’avevo già capito da tempo ma che potesse ricorrere a chi arma e finanzia i gruppi terroristici , in particolare gli Hezbollah del Libano , che ora combattono dalla parte dell’esercito del presidente siriano Bashar al-Assad, beh… questo davvero non me lo aspettavo. E’ pazzesco come ogni volta ci sia un cambio di scena così surreale che permetta agli stati inadempienti di salvarsi la faccia. E’ pazzesco quanto spregevole, come è spregevole il fatto che vengano quotidianamente e volutamente omessi dai media i morti che continuano ad esserci a causa della continua repressione da parte del regime. Perché per dovere di cronaca non lo dicono? Sono considerati meno importanti? Perché mentre passavano l’intervista tra il sorridente Assad e la sorridentissima Maggioni  non hanno detto dell’ennesimo bombardamento di un liceo a Raqqa (capoluogo della regione settentrionale siriana) da parte di jet militari che hanno causato almeno 13 morti tra cui bambini e minori delle famiglie di profughi e studenti della scuola? 
Ma se state a sentire quanto dice Assad e compagnia bella non è niente vero, come non è vero che lui ha usato armi chimiche! Scherziamo? Lui ad usare armi chimiche contro il suo popolo che tanto ama e rispetta? Se oggi avete assistito alla disgustosa scenetta di 30 minuti che Assad ha gentilmente concesso a RaiNews24 avrete visto un leader pieno di progetti e di riforme per il suo paese e per il suo popolo, un leader ed una intervistatrice che fingono spudoratamente che non sia successo niente, che bypassano due anni di sterminio e di violenze, di atrocità permesse, di verità scioccanti, di arresti immotivati e di orfani.
Ma basta dare la colpa ai terroristi e nominare al Qaida e come per magia, tutto passa in secondo piano. Assad ha detto: “Se i ribelli sono armati «non sono opposizione, ma terroristi», quindi «non possiamo discutere con i terroristi, con al Qaida e i suoi affiliati, né con coloro che chiedono un intervento armato in Siria»”. Ma questo è ovvio. I siriani iniziando con una manifestazione pacifica finita nel sangue da parte del regime, dovevano continuare a farsi ammazzare senza intervenire, senza tentare di difendersi e di difendere la loro casa e la loro famiglia. Dovevano continuare a morire e basta. Ma a chi la volete dare a bere? Sono stanca di questa ipocrita scusa dei terroristi. Il popolo siriano si è armato perché è stato costretto, per rivendicare la propria terra da tutti i soprusi infertigli finora e non ha nulla a che vedere con i terroristi che sono entrati (o che sono stati fatti entrare) molto più tardi nel territorio siriano. L’entrata dei terroristi ha comportato quella tanto attesa confusione che giustifica il subdolo non intervento americano e permette ad Assad di restare al proprio posto. Ma alla fine chi sono i terroristi? Sono Islamici, sono cristiani? Non c’entra niente la religione con il terrorismo. Il terrorismo è formato solo da criminali e i criminali sono ben radicati ovunque, anche in Europa.
Ma lasciando da parte al Qaida e tornando all’Iran, si può intuire come l’America veda in Rohani una possibile soluzione diplomatica a tutto questo macello anche perché all’America interessa solo che si concluda la questione del chimico e la presa di posizione di responsabilità dell’Iran capita al momento giusto (chissà perché..). 
Alla Russia, all’America e al Medio Oriente, Assad fa comodo lì dov’è ed ogni stato distintamente, ha i suoi sporchi motivi d’interesse economico. Questo interesse economico si chiama petrolio (vedasi l’altura del Golan). In tutte queste considerazioni, le coscienze ed il valore della vita umana non sono minimamente prese in considerazione. Questa è una vergogna mondiale, non è la prima ma non sarà nemmeno l’ultima. Il popolo siriano non è mai stato preso in considerazione e ha fatto da cavia durante tutto questo prendere tempo. La primavera araba e la speranza di una rivoluzione del popolo per una democrazia verrà macchiata ed infangata. Assad che dovrebbe essere processato dall’Aia per crimini di guerra, resterà al suo posto perché è utile, quando invece utili i siriani non lo sono affatto. A questo punto mi sorge il pensiero che fosse già tutto deciso, ancora prima del 2011, che fossero già tutti d’accordo.
 
                                                                                                       di  

Pubblicato da Mimmo Cammarano

Sono nato a Salerno il 20/05/1958. Sono sposato ed ho due figli. Sono docente di Storia e Filosofia.

3 Risposte a “Siria tra omissioni, giustificazioni e falsità ( di Elena Babetto)”

  1. Caro Cammarano, oramai neppure l’America nasconde il fatto che Al-Qaeda è in Siria e viene supportata da Qatar, Arabia Saudita, Turchia e America stessa al fine di destabilizzare il regime siriano colpevole di essere un tramite tra Hezbollah libanesi e Iran.

    Questa guerra è il risultato di una politica israeliana atta ad eliminare il nemico di confine. Spezzare l’asse Hezbollah, Siria, Iran era il piano che oggi grazie all’intelligenza della Russia di Putin è fortunatamente fallito.

    La invito a guardare lo scandaloso video reperibile su Youtube in cui il Presidente Obama difende Al-Qaeda asserendo che tale organizzazione vuole solo vivere in pace. Cosa non si fa per Israele!?

  2. Gli intricati interessi Medio orientali sia interni che esterni, congiunti all’integralismo islamico che agisce ovunque, rendono sicuramente difficile la “lettura” di quello scenario . Quello che voglio solo sottolineare, che al di là degli intrighi , degli interessi delle super potenze e dei loro alleati regionali, è indiscutibile la sofferenza del popolo siriano, che continua a penare e versare sangue, e poco importa se per mano di Assad o dei suoi nemici! Di fatto i morti tra i civili ci sono e i profughi non sono un’invenzione di nessuno. Ergersi da giudici è improbabile, visto che non lo sappiamo fare neppure per i personaggi e gli avvenimenti politici di casa nostra, che stanno sotto il nostro naso! Almeno qualche gesto di solidarietà concreta per il popolo siriano martoriato, è il minimo che possiamo fare; ma anche contribuire a creare quella giusta opinione pubblica mondiale avversa ad ogni sopruso e violenza commessa a danno di inermi e indifesi civili. E penso che su questo dovremmo essere tutti d’accordo a prescindere da Putin, Obama, Assad, Israele e da tutti i fanatismi religiosi islamici.

    1. Il lavoro costante di sensibilizzazione e solidarietà è molto importante e non solo unisce le persone in una condizione di realtà tangibile, concreta ed umana ma comporta anche nuove consapevolezze, che spazzano via quella ignoranza popolare dovuta al mancato interesse diretto e all’ascolto di quello che trasmettono i media dandolo per vero.

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