Sulla legge elettorale per l’Attuazione della Democrazia.

In un Paese civile  e orientato democraticamente, in una Nazione abitata da uomini e donne sensibili ai valori della convivenza e dei principi della democrazia, dovrebbe essere fondamentale regolare giuridicamente e coerentemente il rapporto tra gli elettori e i propri rappresentanti. Naturalmente la correttezza giuridica deve essere preceduta  dal significato ideale  e morale del concetto di democrazia che si vuol realizzare, non solo attraverso gli aspetti formali, ma essenzialmente sul piano dei rapporti interpersonali, sociali e soprattutto istituzionali.

Ma quante idee di democrazia esistono e si praticano?  Quante mistificazioni del concetto di “potere del popolo” di fatto si nascondono dietro un simulacro di Stato democratico? Ai nostri giorni, in Italia , in Europa, nel Mondo, esistono vere democrazie, ovvero esistono popoli che liberamente si governano?

Analizzando il concetto autentico di democrazia e guardando in giro, è facile constatare che quest’ultima sia solo una chimera , uno specchietto per i “popoli-allodole” che ubriacati da luccichio dei mezzi di comunicazione di massa, gestiti e manipolati da ristrette oligarchie finanziarie, convincono le masse di contare qualcosa e di poter decidere liberamente del proprio destino, della propria vita e  delle generazioni future.  Scelte economiche, valori comportamentali e ideali,  desideri e bisogni generali , vengono sempre più imposti e indotti da coloro che si sono auto-eletti rappresentanti di ogni popolazione, di ogni nazione, del mondo intero.

E questo assioma come può essere dimostrato?  Semplicemente costatando come sono strutturate le leggi elettorali in Italia  e in genere nei Paesi occidentali. Soffermiamoci soprattutto in Italia , visto l’imminente dibattito istituzionale-televisivo sull’Italicum  e sul referendum previsto per il 4 dicembre.

I più stretti parenti della riforma elettorale di Renzi, denominato “Italicum”, sono l’attuale “Porcellum” e il “Mattarellum”, già più volte esaminati negli scorsi anni da “Neodemocrazia -sociale” , progetto politico finalizzato all’Attuazione della Democrazia. E’ necessario ricordare che il “Porcellum” ( già il nome spiega tutto!!!) è stato dichiarato dalla Corte Costituzionale inadeguato , rispetto alla nostra Costituzione repubblicana  e pertanto  anticostituzionale per l’assenza delle preferenze e per l’eccessivo premio di maggioranza accordato al partito di maggioranza relativa. Renzi, che ha sottratto il posto a Bersani, il vero vincitore delle ultime elezioni politiche, ha pensato bene di allearsi con una parte del centro-destra ( rinnegando il programma elettorale del  partito democratico ) per confezionare , con un parlamento eletto attraverso una legge incostituzionale , un pacchetto di riforme costituzionali balorde e insieme a  queste anche una nuova legge elettorale , l’Italicum” che presenta gli stessi “vizi”, precedentemente  ravvisati dalla nostra Corte Costituzionale dal “Porcellum”, come le liste prescritte e  capolista bloccati dai partiti e un eccessivo premio di maggioranza.

E i cittadini che ruolo avrebbero con la nuova legge elettorale? Praticamente confermare le mini-liste approvate dai partiti in ogni circoscrizione e dopo la “crocetta” sulla scheda ogni cinque anni, firmare cambiali in bianco alla partitocrazia e ai poteri finanziari che li sostengono. Non occorre essere degli studiosi di diritto o dei filosofi della politica per capire che un sistema elettorale del genere , compreso i suoi poco illustri precedenti, non hanno nulla a che vedere con un concetto di “democrazia compiuta” , di “democrazia pluriversale” ( l’opposto delle plutocrazie universali  pseudo-democratiche) che nel garantire la governabilità, consenta anche il controllo sistematico dei cittadini sui propri rappresentanti.

Questo concetto di democrazia compiuta o “pluriversale” infastidisce esplicitamente i signori Renzi con i suoi alleati, ma anche tutto il centro-destra, visto l’affinità ideologica neo-liberale e neo-liberista che accomuna  i cartelli elettorali che impunemente in Italia si differenziano solo durante le campagne elettorali, tra sinistra, centro-sinistra, e centro-destra. La riforma elettorale in questione si completa  , ideologicamente, con la riforma costituzionale che prevede il ridimensionamento del Senato a cento senatori non più eletti , come si è già verificato per le Province, dai cittadini.

In un contesto di riaffermazione e consolidamento della democrazia , può avere senso una manovra del genere, ” a tenaglia”, che tra legge ordinaria e riforme costituzionali vorrebbero imporre una riduzione degli interventi degli elettori, rispetto già a quelle poche occasioni dove contano qualcosa  , cioè nell’eleggere i propri rappresentati nazionali e locali? Invece coloro che detengono le redini del potere e controllano i mezzi di comunicazione, manipolando i principi costituzionali e travisando gli ideali democratici, fanno apparire questo riformismo antidemocratico  come una conquista e una occasione per la realizzazione della nostra democrazia repubblicana.

Al contrario una buona legge elettorale, scritta nel rispetto dalla democrazia e per favorire la partecipazione attiva dei cittadini dovrebbe prevedere ciò che Neodemocrazia-sociale ha suggerito nel 2013:

  1. Regolamentazione legale delle primarie per la formazione delle liste dei candidati.
  2. Per ogni circoscrizione elettorale solo candidati residenti da almeno un anno, escludendo tassativamente “soggettoni” d’importazione, estranei al contesto della comunità.
  3. Liste elettorali con candidati scelti dagli elettori ed eletti con sistema proporzionale.
  4. Premio di maggioranza di solo il 5% per chi raggiunge al primo turno la maggioranza del 50%; diversamente  il secondo turno  ( ballottaggio)  tra le due liste elettorali più votate dagli elettori, con lo stesso premio di maggioranza per quella lista che riceve più consensi  e il restante 45% a tutti coloro che hanno ricevuto voti a partire dal 2% dei consensi.
  5. Rafforzamento del principio costituzionale che l’eletto risponde alla nazione e quindi ai cittadini e non ai segretari dei partiti.
  6. Riduzione dei “rimborsi” ai deputati e senatori pari ad un terzo dell’attuale “stipendio”.
  7. Numero proporzionale dei rappresentanti eletti rispetto agli elettori e quindi non meno dei mille attuali presenti in Parlamento, affinché il rapporto eletto-elettori sia concreto e non solo formale.

Per l’Attuazione della Neodemocrazia- sociale

                                                                                                   Domenico  Cammarano        

Pubblicato da Mimmo Cammarano

Sono nato a Salerno il 20/05/1958. Sono sposato ed ho due figli. Sono docente di Storia e Filosofia.