Sviluppo economico e lavoro nel nichilismo politico italiano

LA STAMPA : CORTEI A ROMA DEL PUBBLICO IMPIEGO

 

Le riforme di Renzi non risolveranno mai i problemi strutturali italiani, perché sono pleonastici, apparenti e negativi. In primo luogo Renzi non ha titolo per imporre riforme agli Italiani, perché non è stato mai eletto dal popolo che di fatto detiene la fonte primaria del potere. Ricordo ai suoi accoliti che nelle ultime elezioni  politiche il PD  vinse con Bersani che oggi è stato marginalizzato e messo in minoranza dal suo stesso partito insieme a Letta, che con il consenso del vincitore delle elezioni avrebbe potuto legittimamente governare se avesse avuto  i numeri in Parlamento e se lo stesso Renzi non l’avesse escluso con una manovra interna del partito democratico , per usurpare un ruolo gradito forse alla sua corrente di ex-democristiani, ma certamente non avvallata dagli elettori. Questi ultimi , hanno pur dato un 42% di preferenze al partito democratico, ma in una competizione elettorale che aveva la finalità di eleggere il parlamento europeo e non per far riforme in Italia.

Ergo, il dottor Matteo Renzi resta un abusivo del Governo, anche dal punto di vista giuridico, in quanto rappresenta una coalizione eletta con una legge elettorale , il “Porcellum”  dichiarata  dalla Corte Costituzionale illegittima! Basterebbero queste due considerazioni per sanzionare tutti gli atti posti in essere dal governo Renzi ed escludere  tassativamente ogni suo programma  tendente a prolungare questo esecutivo per mille giorni. Ripeto! Chi poteva e doveva creare un  esecutivo transitorio era Bersani o un suo delegato, ma solo per riscrivere la legge elettorale , secondo le indicazioni della Corte Costituzionale e qualche provvedimento economico per rilanciare l’azienda Italia! 

Ma al di là della legittimità elettorale e giuridica dell’azione politica di Renzi, che in democrazia ( o meglio di quello che ne resta ) non è poca cosa, le cosiddette riforme renziane o meglio  renzusconiane , a partire dal progetto della sua legge elettorale denominata “Italicum” , la riforma del Senato, che priva i cittadini a votare i senatori e , infine, l’ultima “perla” denominata Jobs act relativa al problema lavoro, denotano formalismo, autocratismo  ed essenzialmente inadeguatezza a risolvere il problema della mancanza di lavoro e in generale quello riguardante l’intera economia nazionale.

Le cosiddette “nuove regole” sul lavoro non possono creare da sé lavoro: è come pretendere di creare nuovi talenti del calcio cambiando le regole del gioco o meglio ancora, creare ricchezza economica raddoppiando la quantità della carta-moneta in circolazione! Invece è ovvio che se occorre creare lavoro per arginare il crescente popolo di disoccupati, non devo creare nuove norme che regolino diversamente i contratti di lavoro, rendendo un po’ più precari tutti, ma al contrario devo sostenere attività produttive che creano ricchezza e quindi possibilità di lavoro effettivo per tutti quelli che vogliono lavorare con onestà e professionalità adeguate ai propri meriti e al di là degli slogan elettorali che promettono sempre elargizioni “apparenti” di denaro o addirittura i “presalari” del paese dei “balocchi”!

Nel marzo del 2013, quando iniziai questa esperienza di “Neodemocrazia sociale” , tra i primi articoli connessi ai problemi economici, indicai tra i provvedimenti urgenti la riduzione dell’orario di lavoro per tutti e il limite a 40 anni di contributi per il pensionamento, per creare di fatto possibilità di lavoro per tutti e per i giovani, in modo particolare. Ma non solo! Il lavoro si crea producendo nuove ricchezze e quindi diminuendo le nostre spese energetiche e producendo , con una “rivoluzione epocale” energia rinnovabile con ogni mezzo e in ogni luogo, sostituendo gradualmente i mezzi di trasporto attuali con veicoli  che utilizzano propulsori elettrici o ibridi ( vedi la Germania che sta investendo miliardi di euro per finanziare la ricerca e la produzione di nuove auto che nei prossimi anni catalizzeranno il mercato in questo settore!!!!) Quindi, meno petrolio, meno debiti con l’estero, più salute pubblica sostenendo l’ambiente e naturalmente più lavoro per tutti. 

E invece Renzi che fa? Fa il giro del mondo in otto giorni, creando una succursale di palazzo Chigi a Bruxelles , per chiedere continuamente il permesso di governare, seguendo comunque le regole dei banchieri europei e internazionali. Ma secondo le regole e il  linguaggio politichese, recita pure, con la sua verve tutta toscana, la parte del politico autorevole che va ad imporre  i nostri bisogni ai leader europei! E questa non è l’ultima tragedia italiana: il vero dramma sta nel fatto che non c’è nulla di nuovo sul fronte politico nostrano e anche il M5S appare ancora troppo immaturo e subordinato agli sbalzi umorali del duo Grillo-Casaleggio , per poter rappresentare a breve termine una valida alternativa! Se gli Italiani non avessero da anni abdicato gongolandosi nelle “Curve” degli Stadi, ai video-poker  e alle facili scommesse , certamente non avremmo adesso tali “figuri” al governo e all’opposizione  , ma gente con gli attributi per guidare la nazione al successo.

Per l’Attuazione della Neodemocrazia sociale                Domenico  Cammarano

Pubblicato da Mimmo Cammarano

Sono nato a Salerno il 20/05/1958. Sono sposato ed ho due figli. Sono docente di Storia e Filosofia.