Democrazia e Partecipazione

4 Risposte a “Democrazia e Partecipazione”

  1. La Neo-Democrazia
    Le molteplici società umane, nel nostro presente storico e nelle varie età del passato recente e lontano, presentano dinamiche organizzative che sono state sempre caratterizzate dal controllo di una elite, che presenta connotazioni abbastanza uniformi, nei confronti di una moltitudine che generalmente si lascia guidare da modelli, leggi, criteri assiologici e morali, che rispecchiano le esigenze, gli interessi e la volontà di chi possiede di fatto il potere, cioè il controllo delle risolse alimentari, energetiche, economiche di una comunità.
    Oggi, nell’epoca della globalizzazione, queste regole sul piano planetario, non si discostano dall’assioma che il potere politico-economico è posseduto da chi dispone delle risorse fondamentali che servono alla sopravvivenza globale.
    Il problema fondamentale è stato e rimane la possibilità del controllo e della gestione delle risorse umane, dalla fase dell’individuazione dei problemi che assillano quotidianamente e periodicamente gli uomini, alle possibili soluzioni più adeguate per l’intera collettività o ad una sua maggioranza qualificata.
    Ho già detto tanto e nulla di nuovo, e forse anche alla fine nulla emergerà di veramente originale, per quelli che avranno la pazienza di leggermi. Ma in un sistema dove la persona umana è sempre più soggiogata da una molteplicità di poteri, da quelli locali e del proprio Comune, ai poteri molto più vasti, (o forse no! ) delle Regioni e dello Stato e delle Comunità Internazionali, la domanda sorge naturale: ma la tanto amata parola “democrazia”, che senso ha nell’immaginario personale e collettivo nella nostra società contemporanea?
    Il potere è proprio della “demos” o popolo o maggioranza che costituisce una Comunità? Insomma esiste davvero una democrazia, nell’eccezione etimologica della parola oppure è stata e resta solo un’utopia, un sogno, una propaganda politica in mano a pochi venditori di slogan pubblicitari? Dobbiamo rassegnarci al potere di poche oligarchie che ci impongono di votare liste di “fedeli” delle 3 o 4 segreterie di partiti che contano? C’è ancora uno spazio per un “ravvedimento popolare” e appropriarsi finalmente della gestione politica della società civile? Nella situazione di crisi economica internazionale, resa ancor più complessa dalla incapacità di rigenerare in positivo il nostro sistema politico
    ( vedi risultati delle ultime votazioni del febbraio 2013) è possibile creare finalmente i presupposti per una “Neo-democrazia” dove il potere dei cittadini sia effettivo e costante oppure dobbiamo rassegnarci ad accontentarci di quei pochi minuti nel corso delle periodiche tornate elettorali, dove come agli analfabeti di tanti anni fa gli si chiedeva di firmare ogni atto pubblico solo con un semplice segno di croce?
    5 marzo 2013. Domenico Cammarano

  2. La parola democrazia ha ormai raggiunto il livello di credibilità della frase “la legge è uguale per tutti”. Non c’è coerenza tra quello che si sbandiera ai quattro venti e quello che si fa.
    Siamo ahimè, molto distanti dalla
    Rivoluzione francese con il suo motto di libertà, uguaglianza e fratellanza perché, come riportato nell’articolo sopra, la sopravvivenza è diventata una questione di appartenenza ad élite ben precise che di sicuro non comprendono il popolo. Se etimologicamente la parola democrazia significa “sovranità al popolo” è chiaro ed evidente che non è il caso italiano. Ci dicono che siamo in democrazia quando, in realtà, non siamo che una massa di marionette che seguono l’onda del momento, nella speranza che il parlatore di turno, concretizzi almeno una delle tante promesse. Dov’è la democrazia in tutto questo? Forse il significato ha subito una modernizzazione tale da causarne una perdita di valore? Forse l’epidemia di individualismo egoistico ha infettato non solo “i piani alti” ma anche la collettività, la massa? Votare é diventato una fiction di brogli dove ci viene proposto di scegliere. Le varie opzioni ci vengono imposte dalla élite e noi formiche operaie, iniziamo il gioco della scelta al “qual’è il meno peggio”. La realtà è che si prendono gioco di noi, continuando a spremerci per gongolare nel lusso più sfrenato, assicurando vitalizi da record per se stessi e per i loro familiari. Alla faccia della sovranità del popolo!!! Per un attimo la nostra speranza si era aggrappata a Grillo e al suo M5s, il movimento del popolo, quello che doveva fare piazza pulita. Qualcosa ha fatto per carità, ma qualcosa non è sufficiente. E intanto le “vecchie mele marce” rimangono al loro posto, nella loro comoda poltrona di sempre e ci guardano. Secondo voi ci osservano? Secondo voi si chiedono per quanto tempo ancora abbiamo intenzione di subire? Io conosco italiani giovani e meno giovani che non voglio continuare questa farsa, italiani capaci e meritevoli ma che non fanno parte di alcuna élite e sono sicura che ne conoscete anche voi. Si può sapere cosa aspettiamo ad unirci per creare qualcosa di realmente costruttivo? L’Italia, il bel paese é nostro. Riportiamolo all’origine. Insieme.

  3. Ben detto! Voglio sottolineare l’ultimo invito della signora Elena Babetto: quando tempo ancora vogliamo sopportare e rimanere zitti e passivi? Cerchiamo almeno, inizialmente, di collegarci sul Web , parlare e confrontarci sulle cose concrete, e poi creare almeno un fronte comune di cittadini che sanno chiedere e impongono la loro presenza sociale.

  4. http://www.lavocedellatoscana.info/
    ITALIA-pride

    Credevo di essere un cittadino italiano… ma non so più chi sono…e in quale paese vivo…

    Eccellentissimo Presidente della Repubblica e custode della Costituzione di uno Stato Sovrano,

    Mi perdoni, se qualcosa mi sfugge, ma sono un semplice cittadino di questo Stato chiamato “Repubblica Italiana”.

    Eccellentissimo Presidente,

    La ministra Cecile Kyenge ha dato e sta dando agli italiani di “razzisti” intendendo anche di cambiare la legge Bossi-Fini, mentre gli italiani stanno subendo l’invasione continua e disastrosa per tutti (compreso gli immigrati stessi) di clandestini che sbarcano sulle coste italiane.

    Abbiamo letto su Mass Media che l’ex Ministra Svedese Nyamko Sabuni, difendendo la collega – ministra italiana, definisce l’Italia come “un paese razzista e becero”.

    Eccellentissimo Presidente,

    Lei non ha speso una parola per difendere la nostra “italianità”: forse Lei è d’accordo con questa definizione dell’Italia pronunciata dalla bocca delle persone pubbliche?

    Mi ritenevo un cittadino del Mondo, ma dopo aver sentito questi continui insulti verso l’Italia e gli italiani che incoraggiano ulteriormente persone di colore nero che già vivono sul territorio italiano, senza voler integrarsi, facendo le loro comunità, a comportamenti sfidanti alimentando un “razzismo” al contrario, ho voluto ribellarmi.

    Vediamo altrettanto una presa di posizione da “moralista” del Presidente della Camera Laura Boldrini che sta facendo la campagna ipocrita contro il così detto sfruttamento del corpo femminile, puntando il dito contro lo show di “Miss Italia”, e oggi perfino contro i camionisti e le loro scelte di tappezzare l’interno delle cabine con delle immagini delle donne svestite.

    Chi lo dice !?

    Quella che sostiene i gay-pride dove oltre a mostrare “l’orgoglio omosessuale”, si mostra la scostumatezza incivile che mai avremmo potuto immaginare di vedere e far vedere ai nostri figli e nipoti. Da questo punto di vista ammiro il Presidente Putin e la politica russa che impedisce la propaganda di omosessualità, ritenendola un’induzione dei giovani alle scelte che non sono ancora maturi di affrontare. Attenzione! Non combattono gli omosessuali e la loro vita privata, ma la PROPAGANDA di omosessualità.

    Eccellentissimo Presidente,

    volevo spezzare una lancia a favore degli italiani.

    Oggi si parla di vivere in democrazia, ma in verità non lo è affatto.

    I politici venduti alle multi-nazionali sono afflitti da una vera e propria “cleptomania”: si capisce che hanno sviluppato un sistema del derubare il popolo quasi perfetto, mentre il popolo stesso viene punito per essere povero perché non pagato dallo Stato e perché impossibilitato di pagare in tempo lo Stato ingordo.

    Un altro piccolo dettaglio: perché “perseguitare” gli italiani che non chiedono o non danno gli scontrini? A che cosa servono gli scontrini in Italia? I politici spesso portano gli esempi della regolarità di emissione degli scontrini negli altri paesi. Sì, dove gli scontrini si possa scalare e addirittura essere aiutato dallo Stato perché persone povere vivano in modo dignitoso. Quale aiuto e quale agevolazione ispira gli italiani a chiedere e a fare gli scontrini? Un ulteriore spreco di carta e una fonte di insudiciare l’ambiente dagli essi.
    RIPETO che l’Italia che “fa parte” dell’Europa viene penalizzata continuamente. Ma che cos’è l’EUROPA se non una banca dei pochi usurai che sfrutta milioni di europei, indebitati e messi alla fame in modo artificiale e ormai troppo evidente?

    Come finirà tutto questo? Che svolta avremo?
    Lei, Presidente che ha fatto l’ultima Guerra Mondiale, mi saprà rispondere?
    Paolo Francesco Barbaccia Viscardi

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