Qualche considerazione sulla finale di Coppa Italia di calcio

 Serata di incidenti fuori allo stadio. Serata di incidenti fuori lo stadio. Bus del Marsiglia assediato

Si ripetono ancora una volta le solite scene di violenza  in occasione di un avvenimento sportivo e, in modo particolare, di  una partita di calcio. La sceneggiatura è sempre la stessa: prima gli incidenti cercati, ovvero l’agguato verso “il nemico”, organizzato a regola d’arte dai soliti “diversamente abili” dal punto di vista mentale che vogliono lo scontro, che cercano l’avversario, o comunque qualcuno da eliminare, per schizofrenie personali di ominidi falliti, che si sentono realizzati solo  manifestando la loro bestiale violenza! Cervelli che si sono fermati a livelli evolutivi che non vanno oltre “all’australopiteco o al pitecantropo”, che sanno maneggiare qualche randello o coltello, ma senza saperselo fabbricare, quindi al di sotto dell’intelligenza dell’homo faber; mi chiedo: questa feccia in che modo può essere neutralizzata in una società che vuol essere civile?

Violenza nello stadio.

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Generalmente si guarda sempre all’estero; allora dovremmo prendere esempio dall’Inghilterra e dalla Germania dove il fenomeno della violenza negli stadi con tutta la cornice coreografica degli hooligans è stata  decisamente stroncata e ora si può andare allo stadio , comodamente seduti in poltroncina, ad assistere ad un evento sportivo , come ad un qualsiasi spettacolo, adeguato ad ogni età e naturalmente alle intere famiglie. Basterebbe che le istituzioni politiche, sempre pronte a far proclami,  interpellassero  le forze dell’ordine per saper quali provvedimenti drastici legalizzare per estirpare il fenomeno. E invece? Dobbiamo assistere che le autorità civili e calcistiche si prostrano davanti a questi psicopatici per  chiedere, al “gorilla” di turno attaccato  alla grata, l’autorizzazione a poter iniziare la partita!!!  Il Ventennio  qualcosa ci avrà pur insegnato? Ebbene al “gorilla” e al suo branco va somministrato solo olio di ricino e una generosa  dose di manganellate per poi spedirli, sic et sempliciter, in galera  a pane e acqua… e senza amnistie!!! 

Ma da una classe politica come quella che prevale in Italia, non ci possiamo attendere né il pugno di ferro verso i violenti di professione, che democrazia a parte e con tutto il rispetto per la Santa Religione di Papa Francesco, quando ci vuole  non bisogna lesinarlo a nessuno, né tanto meglio una rassicurante iniziativa legislativa per troncare con altrettanta fermezza legale questa violenza , che capovolgendo ogni principio di democrazia, pone la stragrande maggioranza della popolazione alla mercé di questi teppisti preistorici.

Un’altra vergogna , nella serata all’Olimpico, è stato il coro di fischi che ha accompagnato l’esecuzione dell’inno nazionale , cantato da una emozionata Alessandra Amoroso, che ha suggellato la figuraccia che abbiamo fatto a livello internazionale, che ci lascia meritatamente sotto ad una montagna di sterco. Voglio solo immaginare che i fischi erano indirizzati alle due squadre che si contendevano la Coppa Italia che con 22 giocatori più le diverse riserve in panchina, hanno saputo mettere in campo solo un paio di Italiani ! Che vergogna vedere squadre che  schierano  intere formazioni con uno o due calciatori italiani. Tutta questa esterofilia è fine a se stessa in quanto  vediamo all’opera atleti che non hanno nessun talento migliore dei nostri Italiani, che magari per giocare sono costretti ad andare all’estero ( vedi il clamoroso caso di Del Piero ) e che costringono il nostro Commissario tecnico della Nazionale , cercare anche in serie B qualche calciatore per completare la sua rosa! Con queste premesse in Brasile sarà già un eccellente risultato se dovessimo arrivare ai quarti di finale! Per il momento una Coppa l’abbiamo sicuramente vinta : quella della VERGOGNA per gli incidenti e la violenza, per l’inefficienza delle istituzioni, per le società di calcio che si sono vendute agli affaristi e ai cosiddetti “ultras” , per coloro che ancora una volta hanno fischiato il nostro inno nazionale.

Per l’Attuazione della Neodemocrazia Sociale                Domenico   Cammarano

Pubblicato da Mimmo Cammarano

Sono nato a Salerno il 20/05/1958. Sono sposato ed ho due figli. Sono docente di Storia e Filosofia.