Il primo anno de “L’Attuazione della democrazia”

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Il  blog de “L’Attuazione della democrazia”  fondato con mio figlio Francesco nello scorso marzo, conclude il primo anno d’esperienza, con un periodo di “rodaggio” ancora da completare. Da tempo sentivo il bisogno di confrontarmi con altre persone  sulle questioni sociali, politiche , economiche e morali, anche  per verificare con diversi interlocutori le mie idee sia sul piano dell’analisi critica , sia sul piano della loro possibile utilizzazione sul piano pratico.

Sicuramente, l’dea di fondo che sorregge Neodemocrazia sociale, ovvero il percorso che dovrebbe condurre all’Attuazione della democrazia, non è dato da una proposta , neppure originale, di creare un “luogo” dove incontrarsi e discutere tra comuni cittadini, che a parole già dicono di voler realizzare in tanti. L’idea originale che mi ha spinto ha creare questo blog è stata, ed è , la necessità di formarci mentalmente, culturalmente , oserei dire anche sentimentalmente, magari con la stessa  l’enfasi passionale dei tifosi sportivi o di altre dimensioni sociali, per realizzare in noi quell’educazione alla cittadinanza dove orgogliosamente potremmo esclamare, come cittadini : lo Stato siamo Noi, con la stessa determinazione con la quale un Luigi XIV esclamava nel sedicesimo secolo : lo Stato sono io!

Additerei come esempio di cittadino attivo, propositivo e impegnato nel sociale, pur rimanendo essenzialmente  lavoratore, genitore, figlio e  in sintesi una  persona comune, l’amica di Monselice Elena Babetto,nostra preziosa collaboratrice, che con suo blog “L’Evoluzione di una donna” congiuntamente  alla sua pagina di facebook, è impegnata nel sociale, con tante idee, pur rimanendo essenzialmente donna come tante altre cittadine, madre e lavoratrice.

A questo punto la descrizione del “progetto” cede il posto all’utopia! Pensare ad una “politica dal basso”, parafrasando il nome  del  blog dell’amico Andrea Prati, con il quale abbiamo collaborato attivamente per diversi mesi, significa abbandonare l’idea che lo Stato sia un’istituzione astratta, avulsa dai singoli individui, quasi una “divinità” alla quale appellarsi per tutte le  esigenze, ma nel contempo senza far nulla di propositivo, oltre allo “sbraitare ” e l’inveire contro questo o quel soggetto politico.

Per Noi, essere cittadini impegnati, non vuol dire votare un nuovo partito, battere le mani al leader emergente, ascoltare  ( che qui in Italia è già un evento eccezionale) i vari programmi politici, ma significa costruire nuovi programmi politici, analizzare cause e indicare soluzioni fattibili, partire dal presupposto che qualsiasi politico governerà l’Italia dal 2014, non partirà mai dall’anno zero e cioè il male fatto non si estirperà a colpi di marce, occupazione di Palazzi, esecuzioni sommarie di tutti i politici, dando la piena fiducia a nuovi ” messia” e firmando a costoro cambiali in bianco.

Una vera democrazia, storicamente non è mai esistita, perché nessun popolo ha mai avuto il potere di autogovernarsi, ma nella migliore delle ipotesi abbiamo avuto dei buoni politici che hanno saputo interpretare  ( che è cosa ben diverse dal potere del popolo) le maggiori esigenze dei cittadini, senza intralciare le lobby economico-finanziare che da sempre hanno retto il mondo.

Ora le questione dell’euro o della lira è di lana caprina: il singolo e le istituzioni controllate dai singoli dovrebbero , a prescindere dalla lira o dall’euro, imparare a produrre e consumare in relazione alle ricchezze reali possedute! Pensare che un ritorno alla lira stampata da un governo nazionale, possa distribuire denaro a tutti a secondo dei capricci e dei bisogni voluttuosi  di chicchessia , sono fandonie deplorevoli.

Bisogna imparare ad amministrare prima se stessi, le proprie famiglie, i propri condomini, i propri enti locali , per poter infine amministrare bene la Nazione. La politica del “compra a rate” anche i viaggi e i sollazzi… e fai debiti anche sui debiti, ha prodotto il rischio del default  prima negli Usa , cioè con la moneta internazionale per eccellenza, e poi anche in Europa e in Italia . Uscire dall’ottica puerile, cioè da cittadini minorati, che a fine anno arriva “Babbo Natale” e paga per tutti, non fa altro che mantenere la Comunità in uno stato di infantilismo sociale e di servilismo politico, lontana dall’Attuazione della democrazia.

Impegnarsi per la realizzazione di una Comunità democratica significa,condividere i valori della solidarietà propositiva, diversamente si conferma l’ipotesi di Hobbes del “homo homini lupus”.Lo Stato democratico esige la partecipazione diretta con la forza delle proprie idee, richiede conoscenze e capacità a relazionarsi con il proprio “gruppo” in base a dei valori condivisi, presume la sensibilità a saper  accettare le decisioni della maggioranza nel limite dei tempi necessari affinché questa possa attuare il proprio programma.

L’Attuazione della democrazia è nata per intraprendere questo percorso luogo e difficile e seppur con modesti risultati, rinnova un sentito ringraziamento ai colleghi Caponetto, Concilio , Conte, De Cristofaro e Sarruso , ai giovanissimi  Donniacuo e Paolino, a  Marino Agostino e Iuzzolino Albino e a quanti ci leggono ,alle volte  anche con i loro pungenti commenti, aiutandoci a delineare questa nuova strada, con la speranza che il nuovo anno dia coraggio, anche ai più timidi, a prendere la parola e ad impegnarsi per  far sentire, anche da questa “piccola” finestra , la propria voce nel costituente edificio della vera democrazia. 

Per l’ Attuazione della Neo democrazia sociale               Domenico Cammarano

Pubblicato da Mimmo Cammarano

Sono nato a Salerno il 20/05/1958. Sono sposato ed ho due figli. Sono docente di Storia e Filosofia.

Una risposta a “Il primo anno de “L’Attuazione della democrazia””

  1. Elena Babetto: Mi sarebbe piaciuto avere un professore come te Domenico, lo dico con convinzione e sincerità. Oltre che sul piano culturale mi avresti insegnato tanto anche su quello morale e ad oggi di moralità siamo davvero scarsi. Non posso che ringraziarti di avermi citata come esempio di cittadino attivo e anche in questa occasione mi preme sottolineare che lo scambio dare/avere viaggia sempre sullo stesso piano. Sono una Donna come tante e mi piace sottolineare l’importanza assoluta e l’utilità che il nostro “emisfero” potrebbe apportare se messe alla pari dell’uomo in tutti i settori perché la complementarità relazionale positiva e il valore attitudinale individuale sono una fonte infinita di ricchezza dove poter attingere gratuitamente. Sono una madre e non posso distorcermi né sottovalutare, l’importanza che ha l’esempio positivo nei confronti delle mie figlie; è fondamentale per far sì che crescano con un senso di giustizia, di verità, di curiosità e quindi di ricerca sempre grandi e sempre alimentate dal continuo migliorarsi. Sono un cittadino e come tale mi sembra alquanto stupido non coinvolgere me stessa in quello che è chiamato sociale proprio perché ne faccio parte, proprio perché il sociale è anche mio, è di tutti e se tutti concorressimo a migliorarlo sarebbe davvero migliore, utile, condivisibile! Per ultimo ma non d’importanza, sono un essere umano e come tutti sono dotata di un intelletto. Nasco nel bene e nasco uguale al mio fratello africano o indonesiano o americano o alaskiano perché facciamo tutti parte dello stesso genere, il genere umano. Abbiamo tutti bisogno l’uno dell’altro, i problemi di uno sono problemi dell’altro. L’inquinamento è inquinamento per tutti, lo sfruttamento pure, le violenze non hanno colore né giustificazioni di razza o religione. I bambini sono angeli puri in qualsiasi luogo del mondo nascano e hanno il diritto di essere amati, protetti ed istruiti. Il lavoro, quando manca mette in ginocchio qualsiasi uomo o donna di questo pianeta. Domenico mi fermo qui.. Ogni volta che inizio a scrivere non smetterei mai. La noiltà deve prendere piede e deve essere necessariamente alimentata per combattere l’Io come dio dell’individualismo e l’ego fuori misura che dilaga nel sociale in maniera inutile, dannosa e spropositata. Condivido con molto piacere il tuo articolo proprio perché mi trovi d’accordo in ogni aspetto.

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