Le dimissioni dei parlamentari: altri schiaffi alla democrazia

Dalla corte di Silvio, nelle ultime ore è stata confezionata un’altra perla degna del miglior partito dei cortigiani: si dimetteranno  tutti i parlamentari del PdL, se verrà confermata la decadenza da parlamentare del loro condottiero! Questa specie di rappresentanti del popolo non mostrano neppure la dignità per chiedere al proprio elettorato una cenno di condivisione rispetto ad una decisione tanto grave e unica nella storia della Repubblica, anche se trattasi di un elettorato  virtuale, visto la legge denominata “Porcellum”, che loro hanno imposto da anni a tutti gli Italiani.

Ma la politica italiana, ormai  ha imposto questo e tanti altri sberleffi al popolo e, ad essere onesti, l’attenzione a convocare a rendere partecipi e protagonisti gli elettori, almeno rispetto alle decisioni più urgenti e gravi, non rientra nei doveri morali e politici né del centro-destra, né degli “strillozzi” del M5S  e neppure del PD, dove c’è sempre un fiorire di piccole corti con i propri galletti e galline , sempre pronti a beccarsi tra loro e quasi mai a concludere qualcosa di importante per la nazione. Amara costatazione! ma dal nostro impegno di cittadini, dalla pochezza dei commenti di chi ancora si interessa di qualcosa di politica, non possiamo attenderci che questi governanti e tonnellate di letame su tutti.

Ma ritorniamo alle sceneggiate che ci impongono  da anni il popolo di Silvio e dei suoi cortigiani. Loro si dimettono, le Camere vengono sciolte, il governo decade…. chi ci guadagna in tutto questo? I cittadini che attendevano qualche riforma sulle tasse e sul lavoro? Gli sbandieratori e i trombettieri di Silvio? Il  popolo italiano acquisirà maggior fiducia e rispetto nel contesto internazionale, dopo le minacciate bravate del PdL? Se questo partito vive solo di luce riflessa, come in tutti gli spettacoli teatrali, spente le luci sul primo attore,  ci sarà ancor vita sulle comparse? Le minacciate dimissioni , potranno dare altra credibilità ad un partito acefalo? Non aumenterà il popolo degli schifati che giustamente diserteranno le prossime urne?

E giungo alla conclusione della mia riflessione! Se dovesse avverarsi uno scenario tragicomico, come quello paventato in queste ore dai rappresentanti di Silvio, il popolo che ne pagherà ancora una volta le conseguenze, dovrà boicottare le urna e  propagandare l’astensionismo, fin quando non gli verrà restituito il diritto di scegliere e di controllare i propri rappresentanti. Le farse, si possono sopportare per qualche anno e comunque fin tanto che le cose procedono quasi nella normalità.; ma di fronte alla catastrofe che incombe, i giochini di questi pseudo-politici viziati, deve cessare con le buone o con le cattive! E’ proprio l’ideologia liberale, da Locke in poi  a partire del Seicento, che ci ha insegnato, che di fronte all’incapacità dei governanti a realizzare il benessere generale, il popolo può e deve rovesciare il governo anche con l’insurrezione , preferibilmente pacifica, ma ciò dipende esclusivamente da coloro che resistono nell’occupare posti di potere che la nazione  non ha legittimato attraverso un sistema elettorale che dia ampia scelta al popolo, per ribadire che la sovranità in un sistema democratico è solo ascendente: dal basso all’alto con obbligo di fermata ai periodici controlli popolari.

Per la Neodemocrazia sociale e integrale.                     Domenico Cammarano

Pubblicato da Mimmo Cammarano

Sono nato a Salerno il 20/05/1958. Sono sposato ed ho due figli. Sono docente di Storia e Filosofia.

2 Risposte a “Le dimissioni dei parlamentari: altri schiaffi alla democrazia”

  1. Proprio oggi io e mio padre discutevamo del fatto che Berlusconi poteva comportarsi in un modo migliore e abbiamo preso come esempio Socrate, che pur non essendo colpevole ed avendo dichiarato pubblicamente di essere innocente, prese comunque la cicuta, sostenendo che lo Stato e la Giustizia devono essere rispettati sempre e comunque.
    Berlusconi avrebbe dovuto possedere la stessa statura morale di Socrate, tirandosi degnamente indietro! Purtroppo per noi non è così…

  2. Gli effetti della caduta di questo debole e anomalo governo si potranno già toccare con mano, vedi per esempio l’aumento quasi sicuro di un punto dell’IVA al 22%..un solo esempio di quello che non è stato risolto da queste larghe intese. Eppure non avverto nelle persone una forte preoccupazione (mi limito alla realtà che mi circonda), che sia un segnale di forte rassegnazione? Tanto, in molti pensano, cosa può mai cambiare, se “c’è uno o l’altro a governare”? Anni e anni di disinformazione di massa, di annullamento in molti cittadini di qualsiasi coscienza critica, di governo di una classe dirigente mediocre e spesso corrotta, ha portato ad una definitiva frattura fra istituzioni e cittadini. E chi, sempre sull’onda dell’emergenza nazionale, ha pensato bene di scegliere l’inciucio di palazzo invece della via politica, mescolando una destra populista ed eversiva con una sinistra annebbiata e balbettante ora non sa più come uscirne. È evidente che a questa impasse istituzionale e politica non era previsto un piano B. Forse l’unica speranza di Enrico Letta è di racimolare qualche transfugo pidiellino e grillino per stampellare questo governo e provare almeno a fare una legge elettorale migliore dell’attuale.

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