Archiviata la pratica delle elezioni del nuovo Parlamento europeo, si ritorna alla normalità, e le politiche europee continuano ad essere una strategia all’oscuro dei cittadini, dove i partiti che hanno fatto proclami di cambiamenti per accaparrarsi i voti degli elettori, riprendono a recitare il solito copione che difficilmente produrrà cambiamenti utili al bene dei popoli e degli Italiani.
Abbiamo ascoltato le invettive elettorali pro o contro l’euro, con l’inevitabile ritorno ai campanilismi non solo nazionalistici, ma in alcuni casi regionalistici, incorniciati da miasmi xenofobi e razzisti. Saltando a piè pari su certe nostalgie dei secoli scorsi, sono convinto che i popoli, Italiani compresi , possono trovare vantaggi dalla costituzione degli Stati Uniti d’Europa ovvero dall’Unione europea, ricordando che dalla creazione di un mercato comune europeo diverse nazioni , l’Italia in primo luogo, hanno trovato, fin dagli anni Cinquanta, quel trampolino di lancio per la loro economia e una lunga fase di progresso e benessere generale, dopo le distruzioni provocate dalla seconda guerra mondiale. Se l’Italia è giunta in pochi anni ad essere tra le prime otto potenze industriali a livello mondiale lo deve al sacrificio dei propri lavoratori e dai mercati europei e mondiali che acquistavano i nostri prodotti competitivi Negli ultimi decenni, le politiche dei nostri governi e dei nostri sindacati, unitamente alle crisi internazionali , hanno reso meno competitiva la nostra industria e ciò ha creato disoccupazione e recessione , che nessuno dei nostri “salvatori della patria” e “ventriloqui” sanno risanare.
Ma l’Unione degli Stati europei come potrebbe migliorare e sostenere i nostri popoli? Certamente non è possibile continuare con le attuali politiche accentratrici di alcuni Stati europei; ma è tutto il sistema politico europeo ad essere incongruente, oltre ad essere gestito male. In pratica noi abbiamo una moneta unica e una politica finanziaria disastrosa, senza avere una politica fiscale unica e una politica economica comune. Così sono le lobby dei finanzieri e delle banche che continuano a fare i loro interessi a danno dei singoli popoli, soprattutto di quelli più esposti alle crisi dell’economia mondiale e alla recessione. E allora, vada anche per l’euro ma solo se sostenuto da una politica fiscale ed economica unica per tutti i Paesi aderenti all’Unione europea.
Anche la solita presa per i fondelli da parte della BCE e del suo presidente Draghi in relazione al costo del denaro ridotto , in questi giorni, solo al 0,15% è una “messa in scena” deplorevole: la storiella che il denaro dato in prestito costa di meno e favorisce tutti coloro che chiedono prestiti NON E’ VERA!!! Gli unici ad essere favoriti sono i BANCHIERI, che ricevono il denaro dalla Banca centrale europea al tasso ridicolo dello 0.15% e lo danno in prestito agli operatori delle imprese e ai privati alla media del 5-6%!!! Ergo, gli unici a guadagnarci rimangono coloro che speculano sulle necessità delle economie e dei singoli cittadini. MA GENERALMENTE LA STAMPA NOSTRANA QUESTO IMPORTANTE PARTICOLARE DIMENTICA DI EVIDENZIARLO.
Oltre al problema economico – finanziario dovremmo creare un esercito e una marina europea , naturalmente con la cooperazione di tutti gli Stati aderenti all’Unione europea , insieme ad una politica estera unica e gestita politicamente dal Parlamento europeo, anche per affrontare il problema-tragedia degli immigrati clandestini che sono a carico solo dell’Italia. E’ chiaro che a queste condizioni che ci vede penalizzati in politica estera, sulla gestione finanziaria, sulle politiche agricole ( vedi ad es. le questioni sulle quote latte e tanto altro ancora), non avremmo mai dovuto aderire all’Unione Europea . Ma con politici inetti , nella migliore delle ipotesi, o collusi con i poteri finanziari, siamo stati costretti a subire regole vessatorie i immorali per noi Italiani , come le stanno subendo altre nazioni politicamente gestite male come la Grecia, l’Irlanda , la Spagna ed altre ancora.
Penso che l’Europa dei popoli deve ancora nascere e al di là dei disfattismi che servono solo a far raccogliere voti a favore di pseudo nuovi politici in Italia , in Francia ( che fin dai tempi di De Gaulle non ha mai avuto una vocazione europeista ) e un po’ ovunque nel vecchio continente, bisognerebbe imporre un cambiamento di rotta gestito dai popoli ed emarginando le lobby finanziarie. Ma saranno capaci di tali imprese i “capponi di Renzi , Grillo e Berlusconi? E questi nostri eterni benefattori della patria hanno la volontà e la capacità di far cambiar rotta all’Europa? Penso che è realistico supporre che continueranno ancora a prevalere il consociativismo alle lobby di alcuni o il disfattismo petulante di altri, visto come gestiamo ancora Roma , Milano e Venezia!!!
Per l’Attuazione della Neodemocrazia sociale Domenico Cammarano