Anche la nazionale di calcio ci delude!

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Per tanti Italiani, anche poco appassionati del calcio, le partite della nazionale di calcio, rappresentano un avvenimento al quale non è possibile rinunciarvi e un’occasione per ritrovarsi uniti in famiglia o tra amici per tifare , gioire, soffrire, insomma per esaltarsi  o , purtroppo,  per avvilirsi davanti al televisore seguendo le imprese dei nostri calciatori.
Anche stasera, le strade delle nostre città si sono spopolate e la stragrande maggioranza degli Italiani si è accomodata davanti ad un televisore, per seguire Italia – Uruguay! Un’altra pena , un’altra sofferenza, un’altra delusione!
Ormai siamo diventati il popolo che può solo ricordare le imprese del passato: il “miracolo economico”, la ripresa negli anni Ottanta, le coppe del mondo del 1982 e del 2006, le vittorie della Ferrari  e con orgoglio tanto altro ancora! Ma ora?  Siamo mortificati da quattro intrallazzatori  della politica, che di fatto ci hanno portato a disertare anche i seggi elettorali…. ma anche nello sport nazionale , il calcio, siamo gestiti con dilettantismo e mancanza di talenti.
Solo poche considerazioni sull’ennesima figuraccia dei nostri azzurri. Voglio iniziare da Prandelli l’allenatore degli Azzurri che è sicuramente  una persona onesta e corretta, ma non lo vedo adeguato a gestire una squadra con obiettivi importanti come una Coppa Europa e un Campionato mondiale: nella migliore delle ipotesi lo vedo adeguato per gestire una squadra di media classica in un torneo di seria A o B… ma senza grandi obiettivi .
Queste considerazioni non sortiscono dall’ennesimo tifoso-allenatore che ha sempre pronta una sua formazione diversa rispetto a quella schierata da Prandelli, ma nasce dalla costatazione che nelle ultime dieci partite, cioè nell’ultimo anno  abbiamo giocato sempre con formazioni e moduli tattici diversi, anzi nel corso della stessa partita , come con il Costa Rica  e l’Uruguay abbiamo stravolto gli schemi tattici del primo tempo e la formazione iniziale, schierando una pattuglia di calciatori assortiti  mali in campo! Non occorre essere ingegneri per constatare che se il ponte crolla o l’edificio collassa su se stesso, vuol significare che non è stato costruito a regola d’arte!!!
Azzardo qualche altra riflessione. Davanti al portiere abbiamo una difesa che a tre o a quattro traballa sistematicamente: certamente se le qualità tecniche dei nostri calciatori italiani sono queste c’è poco da fare anche per l’allenatore, ma modificare l’assetto tattico ad ogni partita mi sembra frutto di approssimazione e dilettantismo! Un esempio su tutti: il povero Chiellini, una vaga controfigura di difensori come Gentile , Cabrini, Scirea, Bergomi, Maldini, Baresi, Nesta e Cannavaro, che nel passato hanno neutralizzato gente come  Maradona, Zico, Platini, Zidane ; ora il nostro volenteroso Giorgio è solo un loro pallido ricordo, però insistere nel farlo giocare in un ruolo non suo , che neppure Conte nella Juventus utilizza, anzi invitandolo a sganciarsi in avanti che con quei piedi che si ritrova, non azzecca un passaggio, significa solo farlo trovare a corto di fiato quando dovrebbe bloccare l’attaccante avversario! Così finiamo per scoprirci di più e trovarci impreparati a respingere le offensive avversarie, anche considerando che Barzagli, Bonucci e company non hanno  piedi migliori! A centrocampo il “povero” Pirlo è l’unico dai piedi buoni, ma dovrebbe solo fare il rifinitore per lanciare le punte, quando Prandelli decide di schierarle ( sic!) e non può fare l’interditore e il registra contemporaneamente, anche per l’età che ha e per l’economia del gioco. Sulle fasce ( i vecchi terzini e le ali di una volta) abbiamo discrete individualità ma che si limitano, per mancanza di abitudine al gioco di squadra, a “dialogare” male  con  le punte o con coloro che dovrebbero buttarla dentro!
Infine iniziare con due punte, che ancora una volta non hanno mai giocato insieme, per poi passare nel secondo tempo con solo trequartisti, mi sembra, anche da profano,un regalo involontario fatto agli avversari per obbligarci a rientrare prima , ancora una volta  in Italia sconfitti e umiliati da squadre che oltre a giocare un buon calcio con calciatori che si impegnano più dei nostri e sono sistemati in campo meglio dei nostri, non hanno proprio nulla di più dei nostri singoli atleti.E ora che si volta ancora pagina, con le annunciate dimissioni di Prandelli , speriamo che un  po’ di buon senso e qualche idea tecnica migliore  pianifichi meglio le imprese  della nostra nazionale di calcio.
                                                                                    Domenico  Cammarano

Pubblicato da Mimmo Cammarano

Sono nato a Salerno il 20/05/1958. Sono sposato ed ho due figli. Sono docente di Storia e Filosofia.