Riformiamo i riformatori della scuola.

Il diritto ad esprimere opinioni è sacrosanto e sancito dalla nostra Costituzione: tutti lo esercitiamo in ogni dove, anche con sillogismi parziali e argomentazioni logiche approssimative. Ma tant’è  e nell’ambito del diritto alla libertà,  esprimere anche cavolate, è inevitabile e non può essere censurato a chicchessia , seppur con qualche riserva di ordine sociale e istituzionale. 

In effetti quando ad esprimere opinioni sono i rappresentanti dei cittadini nella loro veste istituzionale e i funzionari dello Stato, la faccenda cambia sostanzialmente. Per  principio, queste categorie di cittadini dovrebbero pontificare solo quando sanno di che cosa stanno parlando , avendo cognizioni di causa, ossia scienza sull’argomento che vogliono trattare o addirittura riformare.

Questa necessaria premessa è correlata con un’altra stravaganza odierna, che vede ancora una volta i nostri ministri  e nella fattispecie  l’onorevole Giannini, ministro della pubblica istruzione, che in queste ore ci ha regalato un’altra delle sue perle sulla scuola a discapito , ancora una volta dell’intero sistema , dimostrando  di non conoscerlo affatto.

Si parte dal presupposto che dal comparto scuola bisogna risparmiare più di un miliardo di euro e per questo si inizia a prospettare il raddoppio dell’orario settimanale di servizio dei docenti, dopo aver tagliato già i loro stipendi e allungato fino alla decadenza fisica e mentale l’età pensionabile.

Ma veniamo al dunque! Oggi nelle medie e nelle superiori un docente lavora 18 ore settimanali, più 80 ore l’anno di consigli di classe e d’istituto. Il resto, non è contabilizzato: cioè  preparazione delle lezioni, correzione degli elaborati scritti, un minimo di aggiornamento. Il Ministero dell’Istruzione  Stefania Giannini chiede, invece, una disponibilità doppia e certa: 36 ore per tutti, trasformando questa “bella proposta” in  legge delega prima del 15 luglio.
Per quanto concerne il nuovo contratto, che riguarda un milione di insegnanti, ci saranno anche aumenti di stipendio a chi si prende responsabilità e offrirà competenze specifiche. Inoltre, scatti d’anzianità invariati e premi nello stipendio fino al 30 per cento per i docenti impegnati in ruoli organizzativi (vicepresidi, docenti senior) o attività specializzate (lingue e informatica). In cambio il ministero chiede agli insegnanti una maggiore disponibilità: più ore a scuola per lo stesso stipendio.
Tra gli altri provvedimenti, si prevedono anche  la copertura gratuita di  supplenze interne (grazie alle 36 ore di lavoro settimanali) e  una riforma sull’accesso all’insegnamento. Si elimineranno le vecchie graduatorie con oltre 154 mila iscritti, e inoltre, le graduatorie d’istituto con 467 mila precari. Si diventerà insegnanti solo con una laurea magistrale e una stagione di tirocinio in classe!!!

A parte quest’ultima proposta che già  da anni è in essere nelle nostre istituzioni scolastiche, tutto il resto è frutto solo di calcoli ragionieristici per far risparmiare soldi allo Stato , sempre più indebitato e mal amministrato, senza nessuna logica didattica sia dal punto di vista degli alunni , sia dal punto di vista dei docenti.

E passiamo alla scienza in  termini di conoscenze dell’istituzione scolastica, per riaffermare alcune cose ovvie e conosciute da secoli: in primo luogo prolungare l’orario scolastico può avere solo una valenza di ordine pratico  nella scuola primaria dove per le famiglie, avere un’agenzia qualificata che faccia anche da “baby sitter” ai propri figlioli è una necessità e non un’esigenza di ordine educativo-formativo, in quanto è noto che il lavoro produttivo d’apprendimento non  va oltre le ore dodici; dopo le prime tre o quattro ore  bambini o adolescenti non rendono più e solo gli espedienti dei docenti più esperti può mantenere un clima scolastico che eviti confusione , agitazioni, distrazioni e altri fenomeni improduttivi che ben conoscono chi veramente opera nella scuola e non va pontificando senza aver mai svolto il ruolo docente.

In secondo luogo, anche per i docenti che devono coordinare la lezione, con spiegazioni e un dialogo con la classe e il singolo alunno, dopo alcune ore rendono di meno, come normalmente avviene in qualsiasi ufficio, con la differenza sostanziale che relazionarsi con dei ragazzi , non sempre disponibili al lavoro d’apprendimento che impongono i programmi ministeriali sempre più ricchi e pretenziosi ( vedi anche le contestate prove Invalsi) non è proprio la stessa cosa in rapporto a  chi tratta  pratiche e fascicoli vari!!! Ma la nostra ministra Giannini non ha considerato tutto questo… Lei ha considerato solo che si risparmieranno un bel po’ di milioni aumentando le incombenze ai docenti ed eliminando la figura   del supplente non di ruolo.

Per noi di Neodemocrazia sociale , la scuola va riformata, ma non sovraccaricando ancora i docenti che dai vent’anni di  contributi per la pensione, nell’arco di pochi decenni sono passati ai 45 anni per una pensione “sociale”, senza dimenticare le ore perse  a riempire scartoffie inutili e incontri improduttivi ( collegi, consigli, pseudo aggiornamenti sugli incendi  e il primo soccorso, quest’ultimi utili economicamente solo per chi li organizza!); noi pensiamo con scienza e coscienza che la scuola può migliorare solo ed esclusivamente riducendo drasticamente il numero degli alunni per classe,eliminando le classi pollaio e rintroducendo quel personale qualificato per sostenere i portatori di handicap e soprattutto lasciando che gli operatori scolastici possano andare in pensione quando fisiologicamente non hanno più l’energia necessaria per operare in  modo produttivo  con i propri alunni. Tutto il resto sono iniziative farraginose  che affondano ancora di più la nostra scuola perché concepite da incompetenti e demagoghi che senza la necessaria esperienza pensano di modificare la struttura dell’edificio, causandone solo l’inevitabile crollo!

Per l’Attuazione della Neodemocrazia sociale          Prof.    Domenico  Cammarano

Pubblicato da Mimmo Cammarano

Sono nato a Salerno il 20/05/1958. Sono sposato ed ho due figli. Sono docente di Storia e Filosofia.