I nostri parlamentari:sono troppi?

Già prima e poi durante la campagna elettorale, diversi partiti e opinionisti si sono affannati ad affermare che per risolvere alcuni mali della nostra politica  e dei suoi relativi costi, sarebbe opportuno diminuire il numero dei parlamentari.

Invece, da tempo vado sostenendo, che se non fosse troppo complicato e forse anche inopportuno modificare gli articoli  56 e 57 della Costituzione, si dovrebbe  addirittura aumentare il numero dei deputati e dei senatori!  E quale logica  sosterebbe questa  mia proposta controcorrente?

A ben ascoltare le ottime argomentazioni dei succitati “politologi”, per diminuire la spesa pubblica, uno dei tagli possibili è quello di eliminare qualche centinaio di parlamentari, così il risparmio è garantito! Ma perché nessuno degli interessati si è posto il problema di dimezzare lo stipendio dei parlamentari e se mai farli anche lavorare qualche ora di più, visto la generale latitanza nei banchi di Montecitorio e Palazzo Madama? E già, passare dagli attuali 12.000 euro, ad uno stipendio magari di 5.000 euro non “sfagiola” a nessuno tra i vecchi e i nuovi “salvatori della patria”.

E’ sicuramente più vantaggioso ridurre il numero dei parlamentari, magari un bel listone di 400  fedelissimi scelti dai vecchi e nuovi “strillozzi”, come avveniva ai tempi  dal “Gran Consiglio”, se mai  con la sola variante che invece di un “duce”, ci ritroviamo con 3 o 4 segretari di partiti che nominano i loro referenti in  Parlamento. E dopo aver tolto qualche spicciolo dallo stipendio, per salvaguardare le apparenze, sarà più facile controllare il Potere, ordinando ai propri  fedelissimi come muoversi tra gli scanni del Parlamento.  Alla faccia della democrazia e delle belle novità!

Ma la realizzazione della democrazia integrale richiede un rapporto diretto e concreto tra elettori e rappresentanti, che può avvenire solo se vi è un radicamento territoriale e un rapporto costante del parlamentare con i suoi elettori e ciò può avvenire solo se non si superano certi rapporti che già ora 1/45.000-55.000 sembra eccessivo, figuriamoci un parlamentare per oltre 100.000 cittadini! Il legame diverrebbe ancora più ipotetico e aleatorio.

I rappresentanti di una vera democrazia devono essere uomini e donne esclusivamente residenti nel territorio dove si vanno a candidare e  nominati attraverso le primarie . Il cittadino-elettore deve conoscere i suoi candidati, deve poter ascoltare i loro programmi e poterli confrontare con la giusta riflessione. Successivamente il cittadino-elettore deve poter chiedere conto dell’operato dei suoi  rappresentanti direttamente e non attraverso vaghe  e astratte strutture politiche, che  neppure garantiscono una limpida e democratica dialettica interna.

Per un lavoro di rieducazione politica e di partecipazione attiva dei cittadini, fatta di corresponsabilità, che trova nel rappresentante il “terminale” della volontà popolare, occorrono più deputati, ma con lo spirito di servizio, come magistralmente sta insegnando il nuovo papa Francesco.

Servire il popolo a 5.000 euro al mese è anche troppo, visto come se la passano milioni e milioni di Italiani con  meno di 1000 euro al mese! Il resto sono solo chiacchiere di autocrati, che vorrebbero aprire anche il parlamento “come una scatola di tonno”, ma per tanti motivi appaiono amanti del potere e dell’apparire, più di ogni altra cosa .

Per l’Attuazione della Neodemocrazia sociale                                  Domenico Cammarano

Pubblicato da Mimmo Cammarano

Sono nato a Salerno il 20/05/1958. Sono sposato ed ho due figli. Sono docente di Storia e Filosofia.