La notte nazionale del liceo classico: la paideia per l’umanità.

Anche al Liceo Classico T.Tasso di Salerno , venerdì 17 gennaio si è ripetuta la manifestazione  de “La Notte Nazionale   del Liceo Classico” , che da anni si replica in ogni città d’Italia. La scuola si anima di alunni e professori e di tutto il personale  scolastico  per accogliere tanti visitatori  e qualche curioso. Molto suggestivi sono i lavori preparati dagli alunni sotto la guida esperta dei loro docenti, per mostrare al pubblico la preparazione e l’entusiasmo della comunità scolastica o almeno di quella più solerte.

Non mancano le autorità pubbliche significative, come il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli e il governatore della Campania Vincenzo De Luca, che ha ricordato con nostalgia , anche rituale , la sua esperienza scolastica ,in quest’edificio, negli anni Sessanta. A conclusione del suo discorso cita  Seneca ed Epittèto per ammonire i giovani studenti a conoscere bene se stessi e ad essere fermi nel perseverare a raggiungere i traguardi desiderati.

Il noto politico, precedentemente aveva sottolineato che ad ogni uomo si deve riconoscere pari dignità , ma che al momento decisionale non siamo tutti uguali e , quindi , in una comunità le decisioni devono  essere prese  da una élite di uomini politici preparati a svolgere il loro compito di amministratori della cosa pubblica. In linea di massima , anche su questa affermazione , espressa in questo modo , c’è poco da commentare : le decisioni a livello  statale aspettano a coloro che ne hanno le competenze e sono stati scelti dagli elettori!  Quindi , a rigore di logica la meritocrazia ripaga anche in  termini politici….chi sa più degli altri può e deve prendere le decisioni per tutti.

Ma il discorso rimane monco! Chi custodirà i custodi? Il noto problema era sorto già leggendo la Repubblica di Platone! E soprattutto quando gli elettori impareranno a riconoscere i veri meriti , sapendoli distinguere dalle vane chiacchiere a dai canti delle sirene? E per riflettere ancora di più ….quali valori dovranno essere privilegiati , affinché gli uomini migliori , rispetto agli obiettivi condivisi, possano anche realizzare le scelte giuste affinché gli stessi principi siano realizzati e diventino una regola e un modello di vita  per tutti?

In pratica, voglio dire che se le scelte tecniche devono essere realizzate da chi è più preparato ( meritocrazia) ,  i valori che sottendono certe scelte , spesso a discapito di altre, chi deve  intraprenderle? E con quale preparazione o, meglio ancora, formazione?

E così si ritorna alla domanda di partenza: qual è il ruolo della formazione classica nella società odierna? In che modo la cultura umanistica , coniugata alla scienza e alla tecnica, possono formare l’uomo del terzo millennio?

La paideia , che ha avuto origine in quella Grecia dove nacque la democrazia, era finalizzata  allo sviluppo  etico e spirituale dei giovani , per renderli cittadini perfetti e completi, capaci di inserirsi  armonicamente nello Stato.

Lo Stato , che dopo le sperimentazioni di democrazie grossolane e imperfette , deve potersi rigenerare attingendo da quei valori della migliore  tradizione umanistico-cristiana. I  Valori  devono riemergere da una cultura profonda e millenaria, che deve porre al centro della nuova paideia, l’educazione per il rispetto della vita e ,come assiomi  indispensabili,  la certezza che questa  esiste  perché a fondamento vi è il valore del “prendersi cura  dell’altro” e, ancora, il rispetto per la dignità umana  , che ha senso solo se coniugata con il principio della “solidarietà e della collaborazione “.

Educando a questi valori , attraverso la sensibilità e la cultura classica, è possibile anche  saper individuare , con strumenti elettorali adeguati, quella classe politica , che per reali meriti e capacità, sappia interpretare  e realizzare con il riformismo scientifico a “spizzico”, di popperiana memoria , quei percorsi  sociali adeguati ad una crescita del benessere complessivo dell’uomo,  disgiunto da  quell’assillo della crescita del “pil” e di obiettivi simili che sollazzano solo il finanzcapitalismo mondiale.

In quest’ottica il liceo classico può molto , anzi direi che è l’unico che possa coniugare alla formazione della persona la conoscenza scientifica e tecnologica , intesa come capacità di elevare  l’umanità e non di distruggerla a causa di grossolani errori ,figli dell’egoismo e della presunzione dell’onnipotenza.

Per l’Attuazione della neodemocraziasociale                 Domenico  Cammarano

 

Pubblicato da Mimmo Cammarano

Sono nato a Salerno il 20/05/1958. Sono sposato ed ho due figli. Sono docente di Storia e Filosofia.