I presupposti della democrazia reale

                         L’ATTUALE DEMOCRAZIA.

I PARTITI CHI RAPPRESENTANO? I LORO PERSONALI INTERESSI !!!

In Italia, e non solo, l’usato e abusato termine di “democrazia” è sinonimo di potere del popolo che, nel nostro contesto sociale, si può esercitare solo delegandolo interamente alla partitocrazia. Anche la Costituzione, in buona fede, riconosce questo ruolo primario dei partiti, sottintendendo che in un sistema democratico il pluralismo delle idee, in funzione politica, sia l’unica strada per concretizzare la sovranità popolare. Il teorema costituzionale, sorto all’indomani della sconfitta del totalitarismo fascista, è sintetizzabile semplificando l’idea di democrazia con una imprecisata pluralità di partiti, che in effetti sono un elemento importante del sistema democratico , ma che da soli non garantiscono mai l’effettivo esercizio delle volontà , delle esigenze e degli obiettivi dei cittadini di una nazione. Se poi un gruppo di partiti  si coalizza dividendosi la gestione del potere , blindando le loro prerogative con regole , leggi e un sistema elettorale nel loro esclusivo interesse , ecco che l’esile concetto di democrazia svanisce del tutto e ci ritroviamo di fronte ad una qualsiasi oligarchia partitocratica, dove la libertà e l’uguaglianza rimangono principi formali, ma soprattutto il potere popolare rimane un’illusione.

Brevemente e forse anche troppo semplicisticamente, i partiti in Parlamento , al governo o alle opposizioni, detengono troppi poteri decisionali che escludono di fatto ogni controllo popolare e quindi la presunta  sovranità popolare, ribadita e affermata dalla nostra Costituzione rimane, dal secondo dopoguerra ad oggi, pura chimera e vaga illusione. Oggi, il PD, l’attuale destra italiana, rappresenta un’involuzione delle politiche sociali della sinistra, si nasconde dietro l’alibi delle riforme ad ogni costo, come se ogni demenza partorita da questo o da altri governi , in quanto novità , potesse da sola assurgere , sic et sempliciter, a soluzione dei problemi socio-economici dell’Italia. Purtroppo  il danno prodotto dalle cosiddette riforme è causato non solo dalle incompetenze relative al problema da risolvere,  ma spesso da una  evidentissima volontà di badare solo al proprio ” particulare interesse” a danno degli altri e per quella malattia politica che si chiama “protagonismo esasperato”!  La vecchia destra berlusconiana con tutte le sue frange populiste , da Salvini, alla Meloni ad  Alfano, cercano solo ” un posto al sole” cioè una fetta di potere con qualche strategia per catturare i consensi necessari  per rimanere legati ad una poltroncina. Nell’area politica di Vendola  e di Landini, al di là di qualche giusta protesta e qualche manifestazione di piazza, sostanzialmente non appare una vera inversione di tendenza per creare dal basso quel movimento di democrazia pluralista e diretta , molto diversa da quella democrazia indiretta che sostanzialmente occupando il potere in nome del popolo e su delega del popolo ( indiretta) di fatto gestisce gli interessi di risicate lobby economico-finanziarie.

Il Movimento 5 Stelle  con il duo Grillo-Casaleggio  ha indottrinato un bel manipolo di dilettanti della politica , che per continuare a percepire quel 50% dello stipendio parlamentare, ripete il copione della suddetta diarchia , aggredendo verbalmente ( finora!) chiunque osa mettere in dubbio o semplicemente discutere il loro nuovo  “vangelo grillino” della politica. Come tutti i manicheismi, anche per i grillini, i buoni stanno da una sola parte e sono loro, gli altri se  eccepiscono qualcosa, sono complici della “casta”, sono dei corrotti e dei servi dei partiti politici, che devono essere cacciati fuori dal parlamento e messi alla gogna, per far posto a questi nuovi “profeti” della democrazia! Dio ce ne liberi: dalla padella alla brace!!!

Personalmente prenderei a pedate  ” là dove non batte il sole”, con il permesso di Papa Francesco, sia quelli della cosiddetta “casta partitica” sia il duo “Grillo-Casaleggio” con tutta la loro corte di dilettanti allo sbaraglio, per svariate e differenti ragioni, ma che essenzialmente possono sintetizzarsi in un principio comune : la mancanza di rispetto , di opportunità e spazi politici  riconosciuti ad ogni cittadino della nostra repubblica.

Dopo le critiche riservate un po’ a tutti  , seppur con colpe diverse, vengo alla fase propositiva, che non pretende  l’infallibilità pietrina dell’ex cattedra! In primis , la democrazia non si costruisce sbraitando contro la gente e innalzandosi su un piedistallo, proclamare “eletti o illuminati” chi ci applaude e al contrario proclamare ” schiavi dei corrotti” chiunque non s’inchina davanti al suddetto piedistallo!

La reale e concreta democrazia, cioè dove veramente i cittadini determinano le scelte sociali e controllano i propri rappresentanti, prevede un lungo iter formativo , ovvero una cultura  al dialogo, una passione razionale al confronto sociale e un reale  rispetto reciproco nell’ambito di principi condivisi…. tutta roba che  manca a gran parte della cosiddetta ” casta partitica” e ai loro più acerrimi critici, ovvero ai dirigenti del M5S. Le “macchiette” delle presunte consultazioni effettuate sulla rete, dove si propinano all’ 1% dei propri votanti un questionario da votare, NON E’ DEMOCRAZIA, MA UNA CASTA ALLARGATA!!!

I Greci dell’età di Pericle iniziarono il  percorso della democrazia, ma presto svanì; a distanza di 2400 anni la proposta  è ancora valida, ma i presupposti sono ancora insufficienti… abbiamo nobili principi affermati dalla nostra Costituzione, ma l’Attuazione della Democrazia è cosa molta lontana.

Sinteticamente per ora (ma ritornerò prossimamente  per completare quest’intervento) occorre tracciare un percorso dove ad un’estremo va posta la formazione dei cittadini alle competenze politiche , partendo dalle regole del dialogo e proseguendo all’analisi dei principi dei valori umani fondamentali quali la “cura” della propria persona, dei propri familiari, della propria comunità dove si vive e interagisce, del proprio ambiente naturale; il percorso formativo, che non può prescindere da una formazione permanente ad ogni livello sociale, deve essere rafforzato praticando la tolleranza e la solidarietà, che possono sorgere ed affermarsi solo con presupposti ideologici e magari anche religiosi, sempre più latitanti nella nostra società. Considerando il percorso troppo lungo, all’estremo del predetto iter, occorre subito dotare la società politica di una legge elettorale, dove le doti di analisi e confronto nelle pubbliche e private assemblee, la capacità di scelta tra le proposte politiche diverse , la valutazione delle competenze  del candidato e la capacità di analisi e controllo dell’operato dell’eletto siano immediati ed esercitabili da tutti, riaffermando che ogni eletto deve rispondere agli elettori e mai esclusivamente ai partiti che con l’attuale sistema li ha nominati e di fatto piazzati nei centri decisionali e di potere.

Cominciando a ragionare in questi termini, in pochi si potrebbero salvare e certamente non sono solo quelli dell’attuale M5S, dove sicuramente vi è una base di cittadini onesti e desiderosi di creare un sistema più giusto e democratico, ma le strategie poste in essere dai loro leader sono i presupposti di un’altra oligarchia giacobina, dove in pochi si arrogano il diritto di rappresentare il popolo sovrano e quindi di realizzare una loro democrazia.

Per l’Attuazione della Neodemocrazia sociale       Domenico    Cammarano

Pubblicato da Mimmo Cammarano

Sono nato a Salerno il 20/05/1958. Sono sposato ed ho due figli. Sono docente di Storia e Filosofia.