Un legge elettorale per l’attuazione della democrazia

logo-per-ok-notizie - Copiaelezioni-newLa Corte costituzionale, in questi giorni ha espresso il suo parere sull’attuale legge elettorale , definita  “Porcellum”, confermando che è anticostituzionale per il premio di maggioranza e per per la mancanza di preferenze.

Molti , al di fuori del Parlamento, hanno espresso subito, dopo la sua approvazione nel 2005,  la natura essenzialmente antidemocratica di tale legge, che l’avvicina se mai ai regimi dittatoriali e al sistema elettorale del “Ventennio” fascista e non certamente ad una repubblica democratica retta sulla sovranità popolare.

Al di là delle chiacchiere il Porcellum è una  legge elettorale  che prevede un sistema proporzionale con liste bloccate. L’elettore cioè non può esprimere preferenze e i candidati vengono eletti secondo l’ordine di presentazione in base ai seggi ottenuti dalla singola lista.Quindi i pochi partiti che sono presenti in Parlamento, esercitano un potere di nomina dei rappresentanti , che esautora il potere sovrano degli elettori.

Alla Camera sono previste soglie di sbarramento su base nazionale: il 10% del totale dei voti per le coalizioni e il 2% per le liste che ne fanno parte; il 4% per le liste che si presentano al di fuori di una coalizione.

All’interno della coalizione partecipa alla ripartizione dei seggi anche la lista che abbia conquistato più voti tra quelle che non hanno conseguito il 2% dei voti. Alla coalizione di liste o alla lista non coalizzata più votata, qualora non abbia già conseguito almeno 340 seggi, è attribuito un premio di maggioranza tale da farle raggiungere il numero di seggi previsto dalla legge. Anche per il Senato è previsto un premio di maggioranza volto ad assicurare almeno il 55 per cento dei seggi regionali alla coalizione o alla lista che abbia ottenuto più voti. Quindi  è possibile che un partito con un 25% di voti possa ottenere, rispetto ad altre liste con  qualche migliaio di voti in meno , una rappresentanza pari al doppio dei seggi attribuiti dalle votazioni!!!

Al Senato, il meccanismo  operando  su base regionale, prevede lo stesso premio, con la conseguenza che può determinarsi una maggioranza diversa da quella formatasi alla Camera, come si sta verificando nel nostro Parlamento.

Il “Mattarellum” invece è stato in vigore dal 1993 al 2004: questo era un sistema misto che prevedeva l’assegnazione del 75% dei seggi con un sistema maggioritario all’inglese ( in ogni collegio uninominale viene eletto il candidato che ottiene il maggior numero di voti) e il restante 25% con un sistema proporzionale. Questo sistema era molto complicato e non garantiva l’alternanza bipolare , per questo la Lega e Berlusconi pensarono al “Porcellum” di gran lunga peggiore del primo.

Francamente entrambi i sistemi elettorali sono espressione della partitocrazia verticistica, che ha annichilito lo spirito di partecipazione civica, corroborando, di converso, tendenze autoritarie e oligarchiche: non per nulla sono state volute dal centro-destra di Berlusconi-Bossi, ma piace tanto anche dal neo-populista arrabbiato Grillo. A tal riguardo , rimango perplesso anche quando dai settori della “sinistra”, Napolitano compreso, invocano un sistema maggioritario  e una riduzione drastica dei parlamentari, con la scusa BANALE che bisogna risparmiare, quando sarebbe molto più “democratico” retribuire i suddetti con stipendi ai livelli medi dei parlamentari di mezza Europa o comunque riducendoli ad un terzo ( 4.000/5.000 euro mensili netti).

Ma per non divagare, il NUOVO SISTEMA ELETTORALE che propongo da un anno, parte dalla necessità che al di là del maggioritario o proporzionale è D’OBBLIGO CHE I CANDIDATI SIANO RESIDENTI E SCELTI DAI CITTADINI E NON DAI  VERTICI DEI PARTITI!! Il proporzionale con uno sbarramento al 3%  garantisce, in democrazia, la rappresentatività delle minoranze; ma ai maestri nostrani della democrazia e in particolar modo quelli che vogliono insegnare la “democrazia diretta”, questo discorso non viene per nulla recepito…. d’altronde sono proprio coloro che, il primo mega “VAFFA”, lo dovrebbero cordialmente subire dai cittadini onesti e competenti.

A questa premessa va subito aggiunto che se al primo turno nessuno  raggiunge la fatidica maggioranza assoluta per governare, E’  NECESSARIO IL RICORSO AL DOPPIO TURNO, dove saranno ancora i cittadini a scegliere, tra i due partiti o coalizioni con un maggior numero di preferenze al primo turno, chi dovrà avere il compito di governare con il fatidico 55%!  Il restante 45% dovrà essere diviso tra il partito sconfitto al ballottaggio e, in proporzione, tra tutti i  partiti che al primo turno hanno superato quella fatidica soglia del 3%. In caso di ribaltoni, come avviene per i sindaci nei comuni, si ritornerà alle urne, disincentivando, così, le pratiche di trasformismo e la nascita di gruppi di “responsabili” dei casi propri!!!

La vera difficoltà per creare un sistema elettorale di questo genere, va ricercato esclusivamente nello strapotere dei nostri politici vecchi e nuovi, che allo stato attuale, con i privilegi che si ritrovano,  non hanno nessun interesse ad essere controllati dai cittadini e vincolati in modo più stretto agli impegni presi in campagna elettorale.Ribadisco che solo una nuova stagione politica caratterizzata da un impegno forte e costante di un numero sempre più rilevante di cittadini, potrà far realizzare una legge elettorale degna di essere definita democratica. Nel frattempo spero che una mobilitazione generale solleciti il ritorno alle preferenze e al doppio turno, nel rispetto delle minoranze e della governabilità completa della nostra Nazione.

Per l’Attuazione della Neodemocrazia sociale                     Domenico Cammarano

Pubblicato da Mimmo Cammarano

Sono nato a Salerno il 20/05/1958. Sono sposato ed ho due figli. Sono docente di Storia e Filosofia.