LA RIVINCITA DELLE ANIME BELLE. IL GOVERNO ALFETTA SI È FERMATO AI BOX (di Andrea Prati)

di Andrea Prati del Blog “La Politica dal basso”

Ci sono state raccontate un mucchio di cose negli ultimi tempi. Che il governo Letta é stato un governo di emergenza nazionale, per dare avvio alle riforme necessarie per il paese. Che nuove elezioni avrebbero turbato i mercati, punendoci duramente a colpi di spread. Che era il governo della pacificazione questo, della responsabilità. Che il piano del governo era diverso da quello giudiziario di Berlusconi (la migliore di tutte). Che gli italiani, l’Europa volevano un governo per l’Italia. Non importa come, ma un governo. Che la legge elettorale bisognava cambiarla ma nel quadro delle riforme istituzionali. Come se non fosse stata la prima cosa da fare. Che dovevamo prendere esempio dalla Germania, loro sì che le fanno le grosse koalitionSe il governo Letta cadrà come è probabile e quindi si dovesse tornare a nuove elezioni, possiamo proprio dire che un anno é stato buttato via. E che i tempi della politica, non coincidono con i tanti, troppi problemi degli italiani. Che nel frattempo si sono aggravati. Occupazione in primis, perdita di aziende strategiche, un mercato interno a linea piatta. Però in compenso si é discusso tanto di IMU per arrivare ad una soluzione pasticciata e non definitiva. E di agibilità politica di Berlusconi fino allo sfinimento. In mezzo ci é stato infilato pure un po’ di presidenzialismo che non guasta mai.Per arrivare a quello che é sempre stato ovvio: che i guai con la giustizia di Berlusconi sono di riflesso un problema per tutto il paese. Che il ricatto politico é la consuetudine, la prassi in un sistema istituzionale andato da tempo in corto circuito. Che essere uomini pubblici rappresenta solo uno scudo nei confronti della giustizia. Che un governo nato non dalle urne ma in ristretti privé bipartizan non poteva durare. Che Berlusconi pilota i suoi parlamentari e ministri a suo uso e consumo facendoli dimettere. Era tutto chiaro fin dall’ inizio. Almeno alleanime belle, così le definì il ministro Dario Franceschini, riferendosi ai dissidenti democratici come Pippo Civati.Ora che siamo tornati indietro di mesi, da dove eravamo partiti ad aprile, esiste un piano di riserva? L’ unico possibile, un governo di scopo per cambiare la legge elettorale, per approvare la legge di stabilità e poi votare. Intanto ringraziamo Berlusconi per l’aumento dell’ IVA. 

   di    Andrea   Prati Amministratore del blog “LA POLITICA DAL BASSO”

larghe intese crisi di governo

Pubblicato da Mimmo Cammarano

Sono nato a Salerno il 20/05/1958. Sono sposato ed ho due figli. Sono docente di Storia e Filosofia.

Una risposta a “LA RIVINCITA DELLE ANIME BELLE. IL GOVERNO ALFETTA SI È FERMATO AI BOX (di Andrea Prati)”

  1. Il nodo rimane anche la mancanza di veri leader capaci di presentare agli Italiani un programma organico per risolvere i tanti problemi, che ereditiamo da anni di politica dissennata. Invece… ci siamo ritrovati con formulette, proposte disorganiche impostate da coalizioni di inetti e d’incapaci o meglio di personaggi interessati solo a sfruttare i vantaggi di una legge elettorale, favorevole alle 4 segreterie, che nominano i nostri rappresentanti nel Parlamento. Vediamo Civati che saprà proporre e che seguito avrà nel PD e nella società civile, ma la vedo complicata la faccenda, tra i vari “galletti” del centro sinistra, che da Turati in poi hanno solo saputo fare autogol, con l’aggravante che oggi dobbiamo fare i conti anche con le schizofrenie del Movimento dei grillini e di chi li ha nominati prima e eletti poi, nonché col problema altrettanto serio della mancanza di un vero partito di centro-destra degnamente rappresentato da personaggi autorevoli e competenti e non da portaborse e lacchè che sopravvivono solo ruotando intorno a Berlusconi. Ma , mi ripeto ancora una volta, tanti problemi anche gravi potrebbero trovare una soluzione se ci fosse un ruolo, anche minimo della società civile, dei comuni cittadini, di chi insomma , Costituzione alla mano, dovrebbe detenere la sovranità! E invece quando vedo certi atteggiamenti e tanto disinteresse da parte di tanti comuni cittadini, quando leggo certi commenti sul Web, su facebook, francamente mi cadono le braccia e penso, tornando indietro nella storia ad una affermazione di Cavour: “Abbiamo fatto l’Italia , ora dobbiamo fare gli Italiani”… e ancora oggi il cammino è difficile.

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