NEO DEMOCRAZIA SOCIALE PER L’ATTUAZIONE DELLA DEMOCRAZIA
Riprendendo un’idea politica di qualche anno fa, ripropongo una risposta, ad una problematica domanda:“ Ma esiste davvero la democrazia? Quante democrazie esistono e qual è quella autentica? E’ possibile costruire una strategia per l’attuazione della democrazia al di fuori dei condizionamenti dei poteri forti finanziari e della volontà di dominio che sembra un principio biologico dell’essenza umana? Insomma quest’utopia che dalla cultura greca all’età moderna ha illuso tanti uomini, ha un senso, è attuabile come modello di vita o semplicemente è un metodo strategico perverso , per chi ambisce alla gestione della cosa pubblica in una società economicamente evoluta?”
Ridotto all’essenziale, la domande alla quale tento di dare una risposta è : “ Che cos’è la democrazia? Notoriamente il significato del termine democrazia è : potere del popolo! Ma potere di fare che cosa? La risposta è semplice: fare delle scelte in campo politico cioè individuare problemi generali, scegliere tra tanti problemi particolari alcune priorità di carattere generale , dare una soluzione a queste priorità sulla base di obiettivi condivisi e valori universali, ovvero rispettosi della persona umana!
A questo punto è lecito dedurre che l’essenza della democrazia non è un qualcosa che possiamo estrapolare sempre dai nostri particolari bisogni naturali, ma la radice o essenza della democrazia va ricercata soprattutto a livello culturale: anzi la democrazia è il valore umano per eccellenza frutto di scelte culturali pluriversali, dove con questo termine intendo l’educazione alla convivenza interpersonale, che nasce in famiglie e si sviluppa permanentemente in ogni istituzione sociale . L’attuazione della democrazia si sposa unicamente con l’educazione al principio di “responsabilità”, ben espresso dalla cultura filosofica del Novecento in campo bioetico da Jonas e , simultaneamente , con il principio della tradizione religiosa orientale e cristiana della “cura ” delle creature e del creato; ma per chi ama una squisita immagine culturale laica è necessario comunque rinviare alla fondazione della morale kantiana espressa dall’imperativo categorico del “io devo”, eliminando, ” tout court “, ogni naturale e antidemocratico “io voglio” di matrice nietzschiana , anticamera della subordinazione e della legittimazione della schiavitù .
I principi “naturali” da soli non fondono la vera democrazia; l’egocentrismo , l’orizzonte umano legato solo ai propri bisogni individuali ( vedi il liberalismo ) , le lotte di classe o di ceti e gruppi emergenti contro quelli più deboli ed emarginati, non hanno nulla a che vedere con una corretta attuazione della democrazia.
Ciò premesso, le meschine diatribe su cavillose “leggi elettorali” inscenate da anni da pseudo partiti o movimenti politici italiani, hanno qualche riferimento ad una vera attuazione della democrazia?
E’ democrazia imporre che il cittadino , depositario unico dei poteri dello Stato, possa esprimere unicamente la sua volontà , come gli analfabeti di un tempo, tracciando una crocetta su un simbolo elettorale e, con quest’atto , delegando per cinque anni ad un gruppo di “nominati” il proprio potere? In Europa , in tutti i Paesi cosiddetti democratici, in Italia , quali sono gli strumenti legislativi che consentono ai cittadini di poter controllare i cosiddetti “nominati” o rappresentanti del popolo? Ha insegnato il filosofo del Novecento Karl Popper in “La società aperta e i suoi nemici ” che la democrazia si identifica con la possibilità, da parte dei governati, di controllare i governanti.
Non esiste un sistema politico , né in Italia né al mondo, che offra strumenti legittimi affinché i rappresentanti del popolo possano essere controllati dagli elettori. Il tentativo del Movimento Cinque Stelle di creare una cosiddetta ” democrazia diretta” è modesto perché , ad un partito votato da diversi milioni di elettori, è risibile che ci siano solo qualche decina di migliaia di votanti tramite “la rete” a decidere, con quiz di tipo pubblicitario, le strategie di un partito che vorrebbe cambiare il modo di governare, rappresentando l’intero popolo italiano! Alla fine , c’è una diarchia che controlla e decide per tutti …. e questa non è una migliore “democrazia ” rispetto al passato.
Il primo passo verso l’attuazione della democrazia può avvenire soltanto iniziando una formazione civile alla partecipazione diretta alla vita democratica, un’educazione ai diritti e ai doveri di cittadini consapevoli, partendo dalle famiglie, dalle scuole, dai condomini, dai comitati di quartiere e nelle circoscrizioni, quest’ultime quasi sempre strumenti accessori dei partiti e mai dei cittadini.
Solo la partecipazione attiva , quindi, come palestra per maturare quel senso di responsabilità verso gli altri e verso se stessi, il prendersi cura della propria casa, della propria strada, della propria scuola del proprio quartiere, mediato da una cultura umanistica permanente verso la solidarietà consapevole, potrà realizzare, finalmente , in modo più adeguato quello “stato sociale”, principio fondante della nostra Costituzione. Ma il banco di prova era ed è la formazione di quelle leggi che regolano i rapporti tra governati e governanti, che rimane sempre più un’arma nelle mani di che occupa le sedi del potere illegittimamente .
Per l’Attuazione della Neo democrazia sociale Domenico Cammarano