Legge elettorale: il M5S meglio di Renzusconi.

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Il Movimento 5 Stelle nei giorni scorsi ha depositato alla Camera e al Senato la propria proposta di legge elettorale denominata “Democratellum”. Dopo tante chiacchiere e sortite contraddittorie, finalmente il M5S ha capito che per fare politica in Parlamento, soprattutto dall’opposizione, bisogna produrre proposte , che in termini tecnici si chiamano “disegni di leggi” . Secondo il M5S la loro proposta assicurerebbe la rappresentatività nel Parlamento e rafforzerebbe il rapporto tra eletti ed elettori. Questo disegno di legge prevede  un sistema proporzionale in circoscrizioni di dimensioni intermedie che, pur essendo sensibilmente selettivo, grazie alla formula del divisore corretto, consente l’accesso al Parlamento anche alle forze politiche piccole. Inoltre, prevede la possibilità per gli elettori non solo di esprimere un voto di preferenza, ma anche di penalizzare i candidati sgraditi, favorendo in questo modo una più diretta responsabilità degli eletti nei confronti degli elettori.
Il Democratellum  dovrebbe limitare la frammentazione dei partiti e avvantaggiare le forze politiche maggiori. Il sistema non richiede coalizioni preelettorali che nell’esperienza italiana, si sono rivelate  espedienti elettorali incapaci di reggere alla prova del governo del Paese. Sulla base di questo disegno di legge, inoltre, una forza politica che ottenga un deciso consenso elettorale potrà governare anche da sola, senza che sia necessario raggiungere la maggioranza assoluta dei voti. Comunque non si tratta infatti di un proporzionale puro, bensì di un sistema che consente a una forza politica che ottenga attorno al 40% dei consensi di avere oltre il 50% dei seggi.

Decisamente , rispetto alla “porcata” elettorale denominata “Italicum” partorita da Renzi con il vecchio populista Berlusconi, quella del M5S sembra già una signora legge elettorale che invoglierebbe ad andare a votare. 

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Ma secondo Neodemocrazia Sociale per l’Attuazione della Democrazia il sistema elettorale è la “chiave di volta” e il presupposto di una vera partecipazione e condivisione del popolo sovrano  o almeno di una sua corresponsabilità nelle scelte fondamentali relative alla gestione  e gli obiettivi sociali da realizzare. Per questo neppure il “Democratellum” è sufficiente, seppur migliore del “Porcellum” e del suo gattopardesco erede di nome “Italicum”. Sicuramente occorre  un sistema con uno sbarramento non superiore al 3%, per garantire le minoranze, che sono essenziali nella democrazia autentica. Poi bisogna sostenere il proporzionale con la distribuzione dei seggi secondo il metodo del quoziente con i resti più alti ma senza premi di maggioranza, come propone anche il M5S. Occorre invece sostenere il secondo turno, come avviene per l’elezioni dei sindaci, affinchè siano sempre gli elettori a decidere al ballottaggio, tra i due schieramenti che hanno ottenuto più voti ma non la maggioranza al primo turno, chi deve alla fine governare per cinque anni. 

E’ sorprendente l’incoerenza di Grillo e soci, che dopo le elezioni del marzo 2013 hanno aspramente criticato il PD per aver portato alla Camera   un centinaio di deputati con i premi di maggioranza previsti dal “Porcellum”; ora con un disegno di legge vorrebbero comunque ” premiare” la lista elettorale che dal 40% si ritroverebbe un bel 50% di seggi in Parlamento: non occorre essere dei Soloni, per evidenziare una palese contraddizione!!! Se  dev’esserci un partito vincitore che deve garantire la governabilità del Paese,questo deve essere decretato sempre direttamente  dal voto degli elettori e mai da leggi “preconfezionate” per favorire certe liste elettorali.

A tal  proposito è sintomatico l’atteggiamento di Berlusconi che per rilanciare il suo  partito di “Madama Dorè”, pensando sempre alla politica come “una pubblicità dei suoi caroselli televisivi”, ha ripescato la storiella dell’elezione diretta del presidente della repubblica; ma allo stesso tempo quei cittadini che dovrebbero eleggere il capo dello Stato, non possono , con il suo “Italicum”, votare per i propri rappresentanti al parlamento, ma solo avvallare le nomine fatte dalle direzioni dei partiti che contano!!! Alla faccia della coerenza!!! Allo stesso modo , ingiallisce ancora di più il “vecchio” Berlusconi, se gli si propone il doppio turno, sapendo che con queste regole veramente democratiche, il suo populismo  di lacchè e mezze figure, viene quasi sistematicamente sconfitto dagli avversari! E allora è meglio un coacervo di proposte roboanti, incoerenti e antidemocratiche, pur di salvare ancora qualche poltrona.

Sicuramente in questa fase il M5S sta facendo meglio delle “basse intese” sostenute dal vecchio Berlusca : le batoste elettorali avranno rinsavito qualcuno e ridimensionato ceri “galli cedroni”, ma per realizzare la democrazia diretta per i vecchi teatranti la strada è sbarrata, per i grillini è ancora in alto mare, ma in tempi di esami, alle insufficienze gravi dei primi, questi ultimi cominciano a palesare una quasi mediocrità! Se imparano ad essere autocritici e si sbarazzano di certi infatuati populisti, forse possono anche raggiungere la sufficienza in democrazia. 

Per l’Attuazione della Neodemocrazia sociale          Domenico  Cammarano

 

Pubblicato da Mimmo Cammarano

Sono nato a Salerno il 20/05/1958. Sono sposato ed ho due figli. Sono docente di Storia e Filosofia.