Riflessioni sulle comunali di Salerno 2016

Domenica 5 giugno i Salernitani hanno confermato, ancora una volta , la politica di Vincenzo De Luca e del suo attuale “delfino” Vincenzo Napoli, che ha raggranellato la bellezza di un sostanziale 70% di consensi in rapporto al 68% dei votanti.

Che cosa dire? Le cifre parlano da solo e  già nel passato, l’impavido De Luca aveva personalmente raggiunto e superato questi traguardi. Ormai da vent’anni il gruppo De Luca ha saputo far politica, nel senso tradizionale del termine, creando intorno a sé clientele, interessi di ogni genere, strombazzando in ogni luogo e in ogni circostanza le sue iniziative e il suo stil-vecchio di concepire la democrazia.

Onestamente l’alternativa da vent’anni non esiste proprio! Ogni cinque anni , in occasione delle elezioni comunali, solo qualche mese prima , cominciano ad agitarsi vecchi e nuovi politicanti: i primi ormai parlano solo a se stessi, i secondi  sprovveduti, tentano di dar vita ad un progetto politico alternativo a quello di De Luca, ma per arroganza o inesperienza, per mancanza soprattutto di idee condivise nel tempo con i cittadini, finiscono per raccogliere solo figuracce.

La politica che vuol essere veramente democratica, non  può essere inventata in poche settimane: alla gente si parla e ci si confronta nel corso di anni, soprattutto se si vuol tentare di contrapporsi da vincenti a politicanti di razza come De Luca e i suoi seguaci, ormai presenti da anni in ogni organismo della città, in ogni crocicchio e fabbricato dei quartieri e dei rioni cittadini.

D’altronde il salernitano medio, per interessi e cultura , a chi avrebbe potuto dare la sua fiducia? La giunta  uscente e il suo sindaco f.f.  hanno prodotto qualcosa per la città, dopo l’immobilismo di anni e decenni: inoltre dopo l’elezione a governatore della Campania del nostro De Luca, il buon senso ha suggerito che qualcosa di buono può giungere alla città di Salerno , confermando una convergenza tra la guida politica della città con la regione. Diversamente un centro-destra o un altro partito, alla giuda del nostro comune, avrebbe generato solo conflittualità tra il comune e la regione, come è già accaduto in passato, penalizzando ancora di più la nostra popolazione. Ergo, anche per i critici di De Luca, questa è stata la scelta migliore o se vogliamo dirla alla Montanelli  il male minore “tappandosi il naso”!!!

A tutto questo va sottolineato che i possibili avversari di De Luca , hanno deciso già prima di iniziare la partita di fare un gioco a favore del sindaco uscente: il centro-destra , praticamente , con i suoi vecchi pachidermi, si è diviso in quattro coalizioni litigiose e contrapposte, regalando di fatto una facile vittoria al centro-sinistra; il movimento cinque stelle, con le sue turbe pseudo-democratiche, ha scelto di non scegliere, non presentandosi proprio all’elettorato e lasciando nell’arena Santoro, un giovanotto di 27 anni, scaricato dal partito, perché reo di essere stato già contaminato nelle liste di De Luca nelle ultime amministrative di cinque anni fa. Di più il movimento di Grillo non ha saputo fare! Concludendo, senza avversari, vincere cinque a zero, per De Luca e soci, è stato un gioco da ragazzi. Naturalmente se le opposizioni sono queste, ha fatto bene il popolo salernitano a confermagli il suo sterile ruolo di oppositori del Kaiser!

Per l’Attuazione della Neodemocrazia Sociale               Domenico  Cammarano

Pubblicato da Mimmo Cammarano

Sono nato a Salerno il 20/05/1958. Sono sposato ed ho due figli. Sono docente di Storia e Filosofia.