La riforma del lavoro del governo Renzi: un altro schiaffo agli Italiani.

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(ALBERTO SORDI NEL FILM )   RENZI  NELLA REALTA’  AI LAVORATORI : UN BELL’OMBRELLO!!!!!

Il dottor Renzi, dai primi mesi del 2014 ha dato, in molte occasioni, pessima prova di sé : basta ricordare come ha fatto “le scarpe” a Letta  del suo PD, per piazzarsi sulla sua poltrona a Palazzo Chigi  senza nessun consenso  popolare ( visto che le elezioni le aveva vinte Bersani, ora all’opposizione del suo partito!) , ma solo con manovre di corridoio nel peggior stile della prima repubblica democristiana ! Lasciando queste premesse,la  prima “perla” che ha regalato agli Italiani è stata la riforma della legge elettorale denominata “Italicus” , inciuciando con Berlusconi, poi la paventata riforma del Senato e l’abolizione delle Province, confermando il principio che meno si coinvolgono i cittadini nell’elezioni dei propri rappresentanti e meglio si realizzano le “agognate” riforme salva-Italia. Ma non dimentichiamo la “gattopardesca” riforma scolastica denominata con slogan da “Carosello”  la Buona Scuola, che ha l’unico merito di non riconoscere le progressioni stipendiali e i rinnovi contrattuali ai lavoratori della scuola.
Continuando nello stile della vecchia destra berlusconiana, la Commissione Lavoro del Senato ha realizzato l’ultima “perla” dei gioielli di casa PD con la realizzazione del “Jobs Act” ( un’altra delle cento sigle per non far capire nulla agli Italiani!!!) che riformando le regole destinate ai lavoratori ( vedi l’ombrello della foto in alto) di fatto facilita solo i licenziamenti nelle grandi aziende, perché con le “cosiddette” tutele progressive, entro i primi tre anni i neoassunti possono essere tranquillamente licenziati e rimpiazzati con altri giovani neoassunti, con vantaggi che sono esclusivamente per i datori di lavoro. Infatti, come già succede ora in molte aziende,  a fianco di pochi fortunati che possono vantare contratti a tempo indeterminato, ruotano una miriade di giovani che sostengono le aziende lavorando al limite della legalità, anche parzialmente a nero, senza mai poter godere di scatti stipendiali, perché al momento opportuno vengono licenziati. Insomma anche questa riforma ha precisi connotati reazionari di chiara matrice berlusconiana ovvero un neoliberismo   che sostiene le lobby finanziarie a discapito di centinaia di milioni di cittadini di ogni continente: se questo poi viene condiviso, anche con le politiche di pseudo-sinistre che sostengono le “privatizzazioni”, non solo è uno scandalo politico internazionale, ma una vergogna morale che oggi in Italia ha un solo nome : governo Renzi.

 Gli Italiani, gli Europei, i popoli di ogni continente hanno bisogno di lavorare, ma non certamente lo troveranno legalizzando la precarietà e sostenendo solo le plutocrazie finanziarie. In Italia se vogliamo abbattere la disoccupazione che sfiora il 13% e di questi circa il 45% nella fascia giovanile è possibile solo dimezzando il costo del lavoro, offrendo terreni dello Stato gratuitamente a coloro che creano aziende e assumono disoccupati con contratti a tempo indeterminato. Occorre che lo Stato sappia sostenere le aziende con  finanziamenti  agevolati e l’eliminazione di tasse  e balzelli vari che soffocano le iniziative imprenditoriali, gestendo direttamente quel denaro che così “generosamente” la Bce di Draghi elargisce al 0,05%  alle banche private, piuttosto che alle Banche-Nazionali,  lasciando  questi tassi agevolati a chi crea per l’appunto lavoro, e non certamente a chi “specula”  e ingrassa sul lavoro altrui! Ma da quest’orecchio anche Matteo, il nipote di Berlusconi, ci sente poco e cerca di infinocchiare gli Italiani, mandando nei vari salotti televisivi le sue “belle ministre” e apparendo lui stesso in TV per spiegare continuamente la bontà delle sue riforme che dovrebbero far ripartire l’Italia per lo sfacelo finale.

Per l’Attuazione della democrazia occorrono altre svolte epocali che nulla hanno a che vedere con gli inciuci di Renzusconi.

                                                                                   Domenico  Cammarano

Pubblicato da Mimmo Cammarano

Sono nato a Salerno il 20/05/1958. Sono sposato ed ho due figli. Sono docente di Storia e Filosofia.